Dominique Bennett mi aveva già scritto nel 2009 e, alla fine della sua carriera lo ha rifatto a fine 2016.
Credo che questa lettera meriti la pubblicazione:
Beh, suppongo che ciò metta fine alla questione Esselunga, cosa triste per te visto il contribuito così importate che hai dato alla società, la sua immagine pubblica e la sua creatività quando ne facevi parte.
Ora che sto “appendendo le scarpe al chiodo” come si suol dire, ho ripensato a tutti i pezzi grossi con cui ho lavorato negli ultimi tre decenni e tu certamente vinci il primo premio per intuizione e ampiezza di competenze.
Ho conosciuto e collaborato con tanti bravissimi, se non eccellenti “top gun”, i quali erano spesso capacissimi nel loro lavoro principale ed avevano tutte le competenze tecniche del mondo, ma molto spesso erano del tutto vacui di competenze trasversali (comunicazione, creatività, l’intelligenza emotiva … ) per non parlare delle loro lacune in fatto di sensibilità culturale – a volte privi di qualsiasi nozione culturale qual essa sia!!
Seguono tutti i canonici meccanismi manageriali tipo “MBA”, ma spesso gli manca l’intuizione interna (vale a dire che conoscono la ricetta, ma non sanno cucinare), e un ventaglio di capacità a 360 gradi è una cosa che non credo possano mai imparare perché pensano siano superflue!!
Ciò ha creato un sacco di “macchine” ambiziose, competitive e di solito arroganti che ora compongono il mondo delle imprese. Sono felice di lasciarmi quest’universo alle spalle.
Tuttavia, il tuo approccio è stato sempre diverso, di fatto unico. Volevo che tu lo sapessi.
Dom
Sotto : Dominique Bennett e Giuliana Della Rossa, le mie due assistenti nel mio ufficio nei primi anni 2000. Segue l’originale della lettera di Dominique.
mpany
Dear Giuseppe
Well I suppose it puts the lid on Esselunga definitively, which is sad for you, as you contributed so much to the company, its public image and its creativity in your time.
Now that I am “hanging up my boots” as they say, I have been thinking back to the top shots with whom I have worked in the last 3 decades and you certainly win the prize for intuition and broadness of skills. I have seen so many top guns who are very good, excellent even, at their core job and they have all the technical skills you want, but very often they are totally lacking in the soft skills (communication, creativity, emotional intelligence…) not to mention bereft of cultural awareness – sometimes anything to do with culture at all!! They follow all the “MBA” type managerial processes but that inner intuition is not there (ie they’ve learnt the recipe but don’t know how to cook) and the 360 degree skillset is something I don’t think they can even learn because they don’t think it is necessary! It makes for a lot of ambitious, competitive and usually arrogant machines who now make up the corporate world! I’m glad to turn my back on it. However your approach was always different, a one-off in fact. So I wanted you to know that.
Dom
Dominique Bennett
Senior Assistant for Corporate Functions


