Sopra : una fattoria sotto sorveglianza per influenza aviaria a Rockford, Illinois
Redatto il 25 aprile, aggiornato il 13 giugno 2024
Influenza aviaria: la diffusione globale del virus alimenta i timori di contaminazione umana
Il direttore scientifico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha espresso la sua “enorme preoccupazione” per il continuo aumento del numero di specie colpite dal virus H5N1, soprattutto tra le mucche da latte, negli Stati Uniti.
Se l’influenza aviaria è un rischio per la salute identificato da tempo, il livello di allerta è appena salito di un livello. La crescente diffusione del virus dell’influenza aviaria è una “grande preoccupazione” , ha avvertito giovedì 18 aprile il dottor Jeremy Farrar, direttore scientifico dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel corso di una conferenza delle Nazioni Unite sulle malattie trasmissibili, a Ginevra. “L’H5N1 è un’infezione influenzale che ha avuto origine soprattutto nel pollame e nelle anatre e che negli ultimi due anni si è diffusa efficacemente fino a diventare una zoonosi [Alle origini del Covid- 19 . Dagli animali all’uomo], una pandemia animale, in tutto il mondo “, ha ricordato l’esperto di malattie infettive di fama mondiale.
Nove giorni prima l’agenzia Onu era stata più rassicurante. Ha giudicato il rischio per la salute pubblica “basso per la popolazione generale” e il rischio di contagio “da basso a moderato per le persone esposte professionalmente” , tenendo conto del fatto che “ il virus non ha acquisito mutazioni che facilitino la trasmissione tra esseri umani e sulla base di informazioni disponibili “.
Uno stacco di tono che rivela la difficoltà, per gli esperti, di bilanciare gli elementi rassicuranti e quelli preoccupanti dell’epizoozia. Innanzitutto i fatti preoccupanti. Sono collegati al ceppo H5N1 del virus, identificato per la prima volta nel 1996 in un’oca selvatica in Cina. Dal 2020, il numero di focolai è esploso tra gli uccelli selvatici e domestici. E il numero dei mammiferi colpiti continua a crescere, in tutto il mondo…
E anche il Financial Times segnala che : Il cambiamento climatico aumenta le possibilità di “spillover” di malattie zoonotiche. L’invasione dell’habitat significa maggiori opportunità di infezione da animale a uomo.
Sotto : le arvicole dal dorso rosso trasporterebbero il vaiolo negli Stati Uniti
Nel 2022 sono morti 131 milioni di uccelli (anatre, etc.).
Quello che preoccupa è un nuovo ceppo – 2.3.4.4b – che è molto contagioso e ha fatto il passaggio di specie : dagli uccelli ora tocca i bovini.
Da un mese è presente negli allevamenti di vacche da latte negli USA, in 8 stati.
Ovviamente ci si preoccupa che possa passare agli umani poichè dal 1° gennaio 2023 al 1° aprile 2024 si sono manifestati 889 casi di influenza aviaria contratta da persone in 23 paesi.
Sono casi rari ma sono comunque morte 463 persone , con un tasso di moratlità del 52%.
Il livello di sorveglianza in Francia e negli Stati Uniti è salito.
Si valutano campagne di vaccinazione. Anche perchè gli Stati Uniti hanno avuto anche focolai di HPAI [una delle sigle dell’influenza aviaria] nel mercato delle uova quest’anno, che hanno colpito le forniture e fatto salire i prezzi. E nel latte pastorizzato sono state rilevate tracce del virus dell’influenza aviaria.
Influenza aviaria: nuove contaminazioni umane ed epizoozia in accelerazione negli Stati Uniti
Il virus H5N1 continua a diffondersi negli allevamenti americani. Moderatamente preoccupati, gli scienziati deplorano la mancanza di trasparenza che permetterebbe di controllare meglio il rischio che questo virus di origine animale muti e diventi trasmissibile da uomo a uomo.
Un terzo uomo infettato dal virus H5N1 negli Stati Uniti, un primo caso umano in Australia, un primo uomo infettato dall’H5N2 in Messico : in una settimana, diverse sottolinee dell’influenza aviaria hanno destato preoccupazione passando da una specie animale a Uomo. Sebbene non si tratti degli stessi virus né degli stessi problemi in termini di salute pubblica, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ritiene in entrambi i casi che “il rischio attuale per la popolazione generale è basso” .
Tuttavia, i segnali si stanno accumulando e gli scienziati stanno aumentando gli appelli a mettere in atto misure per evitare qualsiasi scenario catastrofico. “Penso che le circostanze attuali giustifichino il lancio dell’allarme e la mobilitazione per la produzione di vaccini”, ha spiegato a Le Monde
In Italia, dove abbiamo avuto prosciuttopoli, uno scandalo scopppiato nel 2019 e mai affrontato seriamente, non sta invece succedendo assolutamente nulla; nonostante la peste suina lambisca i confini di Langhirano (Parma), dove viene trasformato il prosciutto di Parma e il Canada abbia già chiuso i confini alle nostre importazioni di prosciutto.
I cinghiali, inoltre, nel nostro Paese sarebbero sette volte più della media europea.
Stupisce che tutto ciò avvenga visto che Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, è un allevatore…
In questo articolo de Il Sole 24 ore del 3 maggio 2024 si legge, tra le righe, che ad affrontare la peste suina verrà mandato l’esercito.
Siamo curiosi di capire “come” e “per che cosa” verrà utilizzato…