Redatto il 6 aprile, aggiornato il 16 luglio 2024
Coldiretti, ultimamente, si è molto occupata di “carne coltivata” e di altri argomenti – ad esempio gli insetti – che “distraggono” il grande pubblico dai veri problemi degli agricoltori, come la reddittività delle coltivazioni.
Forse, poi, ci sono altri settori che avrebbero bisogno di più tempo ed attenzione della carne, come la frutta e verdura : “tra i primi posti dei principali Paesi produttori, si trova l’Italia con un fatturato di 13 miliardi di euro (*), 1,3 milioni di occupati e un saldo attivo di 2,3 miliardi di euro”.
(*) poco meno della carne, il cui fatturato cumulato è pari a 14,7 miliardi di €.
Sono comparti dove stiamo perdendo colpi : nella frutta l’Italia da terzo esportatore diventa dodicesimo.
Ci precedono : USA, Spagna, Messico, Cile, Olanda, Thailandia, Cina, Turchia, Perù, Vietnam, Sud Africa.
E’ possibile che la situazione peggiori, vista l’attuale situazione dell’Emilia Romagna, grande produttrice di frutta.
Ma dall’articolo che segue si vede chiaramente come l’allevatore Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, molto vicino ad Inalca (Cremonini) e a Mc Donald’s, si interessi solo di latte e carne.
Nota bene : Lactalis è un’azienda francese che ha “in pancia” marchi come Parmalat e Galbani. La vicenda della denuncia delle presunte pratiche sleali di Lactalis non è assolutamente nuova, quel che stupisce è:
1) che sia praticamente un caso unico nel panorama agricolo e distributivo italiano
2) i modi utilizzati (lo “stillicidio” nel quale è coinvolto un ‘ente, l’Icqrf – che che ha sì tra i compiti il “corretto funzionamento degli accordi interprofessionali” ma che ne avrebbe molti altri per il quale non sembra assolutamente attrezzato e che probabilmente nessuno vuole veramente attrezzare).
Lactalis, lo stillicidio delle sanzioni: superata quota 500mila euro
Marzo 18, 2024 By Alice Realini
Nei giorni in cui la premier Giorgia Meloni torna su alcuni dei suoi cavalli di battaglia, come “il fisco non disturbi le aziende” o “non è lo Stato che produce ricchezza ma le aziende con i lavoratori”, l’operato dell’Icqrf sembra andare nella direzione opposta.
Dopo quelle comminate il 22 febbraio, le prime, per un importo di oltre 74mila euro, e quelle arrivate la settimana successiva, con l’ordinanza del 28 febbraio – quattro, per un importo totale di oltre 124mila euro – l’8 marzo l’Ispettorato centrale repressione frodi ha emesso una nuova ordinanza, la 131, con altre 11 sanzioni per Italatte (Lactalis). L’importo complessivo, questa volta, è di oltre 335mila euro e fa salire il totale, dall’inizio delle sanzioni per Lactalis, a oltre 530mila euro.
L’accusa, quella per pratiche sleali, è sempre la stessa (articolo 4, comma 1 lettera d del decreto legislativo 189/2021): alla società viene contestato di aver modificato unilateralmente i contratti di fornitura del latte e di aver introdotto un indice che ne collega la quotazione a quelle europee. Dal canto suo, dopo le prime sanzioni, Lactalis ha già comunicato che farà ricorso per tutte le sanzioni. E ha anche precisato: “Nel 2023 le modifiche contrattuali proposte hanno consentito agli allevatori di ricavare 40 milioni di euro, oltre il 10% in più rispetto a quanto stipulato inizialmente, con un prezzo in linea con il mercato”.
Ma torniamo allo stillicidio, alla politica e al premier. Secondo le dichiarazioni rilasciate in occasione della prima sanzione dal ministro Francesco Lollobrigida, sarebbero 100 le azioni di carattere amministrativo erogate da Icqrf.
Questo significherebbe, conti alla mano, che all’appello ne mancano ancora 84.
C’è abbastanza materiale, insomma, per continuare lo stillicidio fino alle prossime elezioni europee, facendo felice Coldiretti, che ha sporto denuncia, e tutta la sua base, in particolare gli allevatori che non conferiscono a Italatte. Ma senza entrare nel merito delle ragioni dell’uno o dell’altro, se questo fosse davvero lo schema – cioè comminare un po’ di sanzioni alla settimana a Lactalis con obiettivo politico – siamo davvero lontanissimi da un concetto come ‘lo Stato non disturbi le azione’.
Se violazione, secondo Icqrf, c’è stata, si chiuda velocemente la pratica, si lasci all’accusato la possibilità di fare i suoi ricorsi e si torni a ragionare sulla formazione del prezzo del latte, che come ogni fatto di mercato deve avvenire secondo le sue logiche. Se, invece, l’obiettivo è politico, allora si stanno ancora una volta usando gli allevatori per scopi lontanissimi dalla loro crescita e dalla loro supposta tutela. Con l’aggravante del ‘dagli allo straniero’ emersa dalle parole di Lollobrigida…
Il sovranismo di facciata accomuna spesso governo e Coldiretti, lo ritroveremo più avanti
Mie riflessioni finali :
1.Più che la repressione di una frode la vicenda Lactalis sembra un fatto personale, dove l’ente preposto – pagato dai cittadini – viene utilizzato per “perseguitare” un’azienda privata.
2. Ciò avverrà anche l’8 e il 9 aprile quando “migliaia di agricoltori da tutte le regioni” si recheranno al passo del Brennero.
Lo scopo della trasferta è “fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore”.
E “gli agricoltori della Coldiretti, guidati dal presidente Ettore Prandini, verificheranno il contenuto di tir, camion frigo, autobotti con la collaborazione determinante delle forze dell’ordine”.
Ma, come ci ricorda molto bene Il Fatto Alimentare, il nostro ordinamento non attribuisce a Coldiretti la funzione di autorità competente.. e gli enti preposti, tra i quali i funzionari doganali, il “solito” Icqrf etc. non dovrebbero essere al servizio di una manovra eminemente demagogica, come già avvenuto in passato.
3.Politicamente non si capisce bene con chi se la prenda come fa presente Federico Robbe: ce l’ha con Lollobrigida?
4.La Commissione europea ha appena proposto di creare “un osservatorio dei costi di produzione, dei margini e delle pratiche commerciali” (Le Monde, marzo 2024) nel settore agroalimentare. Purtroppo sembra che non tutti i 27 stati, che hanno appena dato il via libera ad una PAC (politica agricola comune) meno “burocratica” nei confronti dell’ambiente, siano concordi sulla linea francese di sempre.
A parole, nell’estate del 2020, Coldiretti aveva sposato l’idea di creare questo osservatorio.
Nei fatti non è successo assolutamente nulla (anche perchè, in un periodo di forte inflazione, tenere i prezzi bassi, a carico delle piccole imprese o della GDO, fa molto comodo).
Coldiretti , con il governo, preferisce fare propaganda e i media abboccano facilmente, un pò come avviene, spesso e volentieri, con il Codacons.
Per approfondire leggi :
Lollobrigida e Prandini testimonial di McDonald’s
Giorgia Meloni e Coldiretti frenano lo sviluppo dell’energia solare in Italia
Agricoltura, Lollobrigida sul costo di produzione: “Il prezzo lo fa il mercato”(?)