The Economist traccia un quadro desolante dello stato dei nostri mari ed oceani:
nel 1970 il 10% delle scorte di pesce erano sfruttate oltre il limite della sostenibilità. Nel 2013 eravamo arrivati al 32%.
Ma non è solo un problema di overfishing (pesca eccessiva), visibile nello schema che segue
gli altri problemi sono dati da
- inquinamento, soprattutto da fertilizzanti.
- plastica: nel 2050 nelle nostre acque la plastica peserà di più del pesce (fonte : Ellen, Mac Arthur Foundation).
- diossido di carbonio, che con l’innalzamento del livello della temperatura di circa 0,7° C, ha reso l’accesso al cibo dei pesci più difficile.
Si ipotizza la fine delle barriere coralline entro il 2050, se non entro il 2030, cominciando dalla grande barriera corallina australiana, patrimonio dell’Unesco, che ha già perso un terzo del suo corallo (Le Monde 30 Maggio 2017).
le soluzioni ci sarebbero e consisterebbero in:
- quote
- ricerca
ma il problema di fondo è giuridico: “chi governa il mondo dei mari e degli oceani”?
Da segnalare che alcuni distributori stanno cercando di combattere le pratiche nocive per mari e oceani
Costco, Sodexo, Walmart agiscono in seno alla Seafood Task Force.
Inoltre, parlando dell’ambiente in generale, Apple, Google, Golman Sachs e Walmart hanno capitanato una pattuglia di 13 aziende impegnate a investire 140 miliardi in iniziative a emissioni ridotte.
In questo contesto la decisione di Donald Trump di rinnegare gli accordi di Parigi (COP21) è desolante, prima di tutto per gli USA:
“A Parigi avevamo messo in moto un meccanismo irreversibile… le aziende che investiranno sull’economia circolare saranno più concorrenziali, saranno più forti sul mercato perchè risparmieranno risorse, useranno meno energia, produrranno meno rifiuti. La storia di questi anni ci dice che negli anni della crisi sono riuscite a crescere e a generare posti di lavoro le aziende impegnate nell’ambiente. L’ambiente non è soltanto un grande tema etico e morale: è anche un grande tema economico sul quale si giocherà la differenza competitiva nella quarta rivoluzione industriale. Ecco gli Stati Uniti rischiano di perdere questa occasione”
Gian Luca Galletti, Ministro per l’Ambiente, Il Sole 24 ore 2017, 30 Maggio 2017
Ovviamente il cambiamento climatico non influisce solo sui mari ma su tutto il mondo dell’agricoltura e della produzione alimentare.
E’ il caso del caffè, ad esempio, dove la siccità che colpisce il Brasile sta mettendo a repentaglio il 90% dei raccolti



