Agroalimentare
Pasta, latte, pomodoro, salumi: salvi i decreti sull’etichetta d’origine
Firmati i decreti che salvano gli ingredienti made in Italy: l’obbligo scadeva il 31 decembre
di Micaela Cappellini (il Sole 24 ore)
15 dicembre 2021
Sarebbe scaduto il 31 dicembre l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta, del latte per i formaggi, della carne per i salumi e del pomodoro per le conserve. E invece sono stati firmati in tempo i nuovi decreti che sanciscono l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli ingredienti anche dal primo gennaio 2022.
Per il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, questi provvedimenti «rappresentano un passo determinante per impedire che vengano spacciati come made in Italy prodotti di bassa qualità provenienti dall’estero, che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali».
Con questi decreti è garantita la trasparenza su circa tre quarti dei prodotti base della dieta degli italiani: ad oggi resta ancora anonima l’origine dei legumi in scatola, della frutta nella marmellata o nei succhi, del grano impiegato nel pane, nei biscotti o nei grissini. «L’Italia – sostiene Prandini – ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari dell’Ue, poiché in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei».
L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una battaglia storica della Coldiretti ed è stata introdotta per la prima volta in tutti i paesi dell’Unione nel 2002, dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina.
Mia nota : come al solito il giornale di Confindustria racconta le cose a metà.
Il problema con la UE non è affrontato, leggi in proposito ” Gli italiani lo fanno meglio? La questione dell’origine nei nostri prodotti più diffusi”(*) e rischia di ritorcersi contro l’Italia quando la UE dovrà decidere definitivamente sull’etichettatura dei prodotti alimentari nel 2022.
(*) sintesi : Il precedente decreto sull’etichettatura di pasta, pomodoro e carne (1.4.20) era illegittimo.
Non poteva essere rinnovato a meno di voler continuare a violare le regole UE, cosa che è stata fatta con questo nuovo decreto, a dicembre 2021.
La confusione per il consumatore, che si avvicina allo scaffale di un prodotto qualsiasi rimane grandissima: l’origine dei prodotti in questione non è affatto chiara.
Anche perchè l’etichettatura “made in Italy” vale solo per questi tre settori.
L’olio di oliva, ad esempio, non rientra in questa casistica.
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