Nel 2020 l’Inail ha certificato un aumento dei decessi del 67% rispetto l’anno precedente, ma questi lavoratori non rientrano tra le categorie più esposte, da vaccinare prima di altre, nonostante i supermercati non abbiano mai chiuso né interrotto il contatto coi clienti

Lavorava come commesso al Carrefour Express, al civico 106 di via Po, traversa di via Salaria non lontana da piazza Fiume, ed è morto stroncato dal Covid. L’ennesima vittima del virus si chiama Riccardo D. ed è venuto a mancare ieri. “Ancora non sappiamo nulla dei funerali”, hanno spiegato i colleghi agli abitanti della zona che in mattinata hanno chiesto notizie.
“Ci uniamo al cordoglio dei familiari, degli amici e dei colleghi di Riccardo, ennesima vittima invisibile di un settore martoriato – dice Francesco Iacovone, sindacalista Cobas (Confederazione dei Comitati di Base) nazionale – . Nel 2020 l’Inail ha certificato un aumento dei decessi del 67% rispetto l’anno precedente, ma questi lavoratori restano invisibili, con poche tutele ed esclusi completamente dal piano vaccinale”.
Lavoratori che non rientrano, cioè, tra le categorie più esposte, da vaccinare prima di altre, nonostante i supermercati non abbiano mai chiuso, né interrotto il contatto coi clienti.

Per Iacovone il ritorno del Lazio in arancione è “una decisione scellerata”. “Giudichiamo incosciente – dice il rappresentante sindacale – questo nuovo cambio di colore che mette in circolazione altre centinaia di migliaia di cittadini ben prima che gli effetti della zona rossa si manifestino realmente. Un gioco a rincorrere il colore più tenue molto pericoloso per la salute pubblica e per la credibilità dell’amministrazione regionale, che l’ha vissuto come una vittoria invece di porre correttivi a tutela della salute pubblica. Il segno che la memoria non insegna nulla, neanche davanti una pandemia”.
Sempre per complicazioni, a inizio marzo era morto Stefano Limorgi, 34 anni, titolare del Kuma Sushi Bar alla Bufalotta. “Una notizia che ci lascia senza parole, l’ennesima, e ci ricorda il grave pericolo che affrontano ogni giorno i lavoratori e i piccoli imprenditori del terziario nella capitale. I controlli anti assembramento scarseggiano e le nuove varianti del SarsCov-2 destano enorme preoccupazione”, aveva commentato Iacovone.



