Sopra: cartolina spedita dalla moglie del fratello di un dirigente francese in forza alla Manifattura nel 1902, con una veduta inusuale di Ponte Albiate.
Redatto il 14 giugno, aggiornato il 15 luglio 2024
Questo progetto nasce dal desiderio di preservare la memoria storica della Manifattura Caprotti, che ha rappresentato molto più di un’azienda: è stata il cuore pulsante dell’intera comunità di Albiate [e in parte anche di Macherio], un simbolo di innovazione e dedizione e ha rappresentato le radici industriali della famiglia, che successivamente hanno permesso di acquisire la maggioranza di Supermarkets Italiani, l’attuale Esselunga.
Attraverso questi contenuti, desidero offrirvi una visione d’insieme di ciò che la Manifattura Caprotti è stata e cosa ha rappresentato. Vi invito a scoprire le testimonianze di ex dipendenti e cittadini che hanno voluto condividere i loro ricordi sulla mia famiglia e sull’azienda.
Ringrazio: Filippo Viganò [anche per la cartolina in copertina], Eleonora Sàita, Massimo Giordani, Roberta Liberale, Tommaso Colombo, Aristide “Mentore” Zotti nonchè Luca Zotti [anche per i tessuti che vedete in fondo], Rosa Caspani, Renata Caspani, Marianella Caspani e Raffaella Colombo.
Leggi anche : Rita Consonni sulla Manifattura, sulla famiglia Caprotti e sul mio libro, Le ossa dei Caprotti
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