Ho già parlato di e-commerce in agricoltura (soprattutto per quanto riguarda la Francia) ma non sapevo dare dei numeri, delle cifre che rendessero appieno il potenziale delle vendite on-line.
Qui , sulla Cina, ho trovato un punto di partenza.
Pubblicato il 08/05/2020
“Chen Laifeng, come molti altri agricoltori in Cina, ha scelto di puntare sul commercio elettronico in streaming per aumentare i canali di vendita dei suoi prodotti agricoli, pubblicizzandoli su TikTok, noto localmente in Cina come Douyin” scrive l’agenzia Xinhua
“Ciascuna delle mie sessioni di livestream può attirare centinaia di spettatori. Posso vendere oltre 1.000 sacchi di riso in una sola notte”, ha detto Chen. “Ad aprile, il mio volume di vendite tramite livestream ha raggiunto circa 600.000 yuan (circa 84.600 dollari USA)”.
“Attraverso il livestream, gli agricoltori possono connettersi direttamente con i consumatori e integrare la produzione e il marketing in modo efficiente”, ha affermato Chen.
I dati hanno mostrato che a marzo oltre 60.000 agricoltori si sono stabiliti su Taobao Live, l’unità di livestream del colosso cinese del commercio elettronico Alibaba.
“È un’innovazione per promuovere le vendite di prodotti agricoli tramite livestream e brevi video”, ha detto Chen Ping, un funzionario del Ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali della Cina. “Soprattutto durante l’epidemia di COVID-19, le sessioni di livestream sono emerse come un nuovo approccio per espandere i canali di vendita dei prodotti agricoli”.
Alla fine di marzo, Taobao ha lanciato un progetto per formare 200.000 livestreamer in collaborazione con gli uffici agricoli e commerciali locali. Si stima che quest’anno il volume delle vendite di prodotti agricoli raggiungerà circa 15 miliardi di yuan (1,96 mld Euro) tramite livestream.
La popolarità del livestream nelle aree rurali risiede nel rapido sviluppo delle tecnologie digitali e nel crescente tasso di penetrazione di Internet nei villaggi cinesi.
Secondo un rapporto pubblicato dal China Internet Network Information Center, a marzo, il numero di netizen rurali ha toccato 255 milioni, con un incremento di oltre 33 milioni rispetto all’anno 2018, pari al 28,2% del totale dei netizen in Cina.
Nel frattempo, secondo una linea guida pubblicata dal Ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali della Cina, il tasso di penetrazione di Internet nelle aree rurali passerà dal 38,4% nel 2018 al 70% entro il 2025.
“Con il rapido sviluppo delle tecnologie digitali nei villaggi, un numero sempre maggiore di agricoltori salirà sul carro del livestream, promuovendo lo sviluppo dell’agricoltura moderna in Cina”, ha affermato Hong Tao, professore alla Technology and Business University di Pechino.
Mie considerazioni finali:
se tanto mi da tanto il settore vedrà un raddoppio del fatturato a 4 miliardi di €, nel 2025.
Ho visitato la Cina sette (7) volte, lavorando per Esselunga.
Erano gli anni ’90 (poche auto, molte biciclette..) ma su alcune cose si sentiva che la Cina era e sarebbe stata “avanti”, nel tempo.
Sotto: il punto di vista di Coldiretti che condivido (ne ho già parlato, a proposito di Tesco ed Esselunga).

E la presenza di 4 aziende cinesi, delle quali 3 fanno e-commerce (Alibaba, Tencent e JD.COM), nella classifica delle 50 aziende mondiali più innovative del 2020 non è certamente un caso.
L’e-commerce cinese vale ormai quasi un terzo di tutte le vendite fatte in Cina.
L’agricoltura italiana online ha un grande potenziale, ancora tutto da sfruttare.
Grazie a Daniele Rebesco, a Raffaella Campagnoli e a Giuseppe Savino (con “Adotta un melograno bio).



