Redatto l’11 dicembre ed aggiornato il 12 dicembre 2021
Premessa : Amazon, multa record Antitrust: 1,1 miliardi per abuso di posizione dominante
Trovate le mie considerazioni alla fine dell’articolo di Repubblica
ECONOMIA
GLI SFIDANTI DI AMAZON
“Noi piccoli schiacciati” Così l’astronave digitale travolge i concorrenti
di Aldo Fontanarosa – Repubblica 10 dicembre 2021
ROMA – A Vercelli amicizie decennali sono finite da un giorno all’altro, tra urla di rabbia e volti bassi di vergogna. Da sempre le imprese del posto producevano. Poi i corrieri della provincia caricavano le merci, trasportandole in Italia e verso l’Europa. Funzionava così, da un paio di generazioni. Un giorno, però, è arrivata Amazon e ha creato quello che sarebbe stato il suo quinto centro di distribuzione merci nel nostro Paese. Investimento, 65 milioni. In tanti hanno guardato con favore allo sbarco di Amazon. L’azienda si è presentata, d’altra parte, con un piano di 600 assunzioni in tre anni.
L’astronave americana
I corrieri, invece, hanno maledetto la “astronave” americana atterrata di colpo sul loro territorio. Le imprese, che da anni si servivano proprio dei corrieri locali per le consegne, sono state attratte da Amazon. Alcune di queste imprese hanno aperto un negozio sulla piattaforma statunitense. E presto si sono ritrovate a usare i corrieri e driver di Amazon per le consegne. I corrieri del posto, da un giorno all’altro sono stati tagliati fuori.
Da anni, la Confartigianato punto di riferimento delle piccole e micro imprese – osserva queste e altre dinamiche che si ripetono, simili, ovunque Amazon abbia creato i sui centri logistici principali.
A Vercelli e a Castel San Giovanni, a Passo Corese e a Torrazza Piemonte, a Sant’Arcangelo di Romagna e Castelguglielmo-San Bellino, infine a Colleferro, i corrieri locali hanno provato a rientrare in partita. Se il rapporto con le imprese del territorio era compromesso, allora si poteva lavorare direttamente con Amazon.
I rapporti di forza
Il problema però è nei rapporti di forza. Una cosa è negoziare con l’azienda familiare del posto, in un clima di amicizia; altra cosa è misurarsi con i manager di una multinazionale potente e ricchissima. Alla fine i negoziati hanno visto soccombere i corrieri che, da anni, lamentano condizioni di lavoro severe e compensi non certo stellari. A complicare il quadro – spiegano alla Confartigianato – è il fenomeno dei ribassi.
Alcuni corrieri hanno accettato incassi sempre più contenuti pur di continuare il lavoro di consegna. E qualcuno tra loro, per restare agganciato al treno di Amazon, ha creato delle improvvisate cooperative. La missione di queste cooperative usa e getta di norma piene di cittadini extracomunitari – era strappare un qualche contratto con Amazon, facendo fuori i concorrenti.
La giungla dei contratti
Alla fine, in questo gioco, hanno pagato un prezzo alto proprio i lavoratori. Lo denuncia il nostro Garante delle Comunicazioni (l’Ag-Com). Scrive l’AgCom nella sua delibera 255 del 2021, che sfocerà in un regolamento per il settore della consegna pacchi: «Poiché molte imprese ricorrono al subappalto o impiegano personale con contratti a tempo parziale, temporanei o autonomi, le condizioni sono peggiorative rispetto a quelle previste dal contratto nazionale».
La base in Francia
Per capire le ragioni di Amazon, bisogna leggere il libro di Martin Angioni, ex plenipotenziario della multinazionale statunitense qui in Italia. Nel suo libro-confessione (“Amazon dietro le quinte”), Angioni racconta di quando la società americana non possedeva neanche una sedia, nel nostro Paese.
Racconta di quando le merci ordinate dai clienti italiani viaggiavano di notte – anche con la neve – dai centri logistici di Montélimar in Francia e di Monaco di Baviera, in Germania. I manager della vecchia guardia, che hanno vissuto quella stagione durissima, guardano adesso all’imponente rete distributiva di Amazon in Italia come a una benedizione di Dio, da difendere e migliorare a ogni costo.
Il provvedimento dell’Antitrust, che ieri ha multato Amazon per un miliardo e 128 milioni di euro, ragiona a lungo su Amazon Prime. È l’abbonamento che ci dà diritto alla consegna veloce e spesso gratuita degli acquisti; ed è la porta di accesso ai contenuti musicali e televisivi della piattaforma. Scrive l’Antitrust che i venditori indipendenti affidano la consegna dei prodotti ad Amazon proprio per beneficiare di Prime. Vogliono che i loro clienti ricevano i pacchi subito e magari senza pagare nulla.
Legati per la vita
Nel suo libro Angioni rivela che cosa rappresenti Prime per Amazon. Amazon non ha bisogno di persone che, ogni tanto, comprano qualcosa sul suo sito. Amazon non cerca venditori indipendenti che ogni tanto riescono a vendere qualcosa, grazie al suo sito. Amazon vuole che i suoi clienti diretti e i venditori indipendenti le siano fedeli per la vita. E Prime è lo strumento per vincolarli a sé, se possibile per sempre.
Mie considerazioni:
- Esistono vari gradi di giudizio in Italia. E infatti come si può leggere in Esselunga contro Coca – Cola, in quel caso,la multinazionale di Atlanta si appellò, peraltro senza successo, al TAR e poi al Consiglio di Stato. Amazon potrebbe farsi ridurre la multa o ribaltare il verdetto. Molto dipenderà da come saranno orientate le corti (TAR e Consiglio di Stato).
- Amazon ha infatti già annunciato che depositerà il ricorso davanti al TAR, Repubblica dell’11 dicembre 2021
- Amazon, sempre su Repubblica dell’11 dicembre 2021, sostiene che le domande dei funzionari dell’antitrust (AgCom) sono state poste “in modo tendenzioso influenzando il contenuto delle risposte”. Per esperienza personale (vedi in proposito la denuncia per stalking, presentata dal sottoscritto e da mia sorella Violetta Caprotti ) so che, in Italia, questo è possibile: le inchieste possono essere “indirizzate” in partenza. E lo dico non avendo interessi personali nella questione in oggetto che riguarda esclusivamente Amazon.
- Infine se queste sono le basi : ” Amazon fa tutte le parti in commercio. Come nasce la maxi-multa Antitrust. La sanzione punisce la pervasività della Big Tech: logistica, produzione, consegna, algoritmo, piattaforma. Bezos non può fare tutto” non sono d’accordo che Amazon vada punita . Se Amazon ha fatto di tutto e di più , almeno in Italia, è semplicemente perche i suoi concorrenti glielo hanno permesso.
- Comunque le multe serviranno a poco se la global minimum tax non verrà applicata e se non si procederà, negli USA, ad uno spezzatino della società che ha, come le altre società big tech, le spalle molto grosse e potrà continuare ad assorbirle.
Sul potere contrattuale di Amazon leggi anche : Salari e diritti: negli Stati Uniti è Amazon a definire gli standard del lavoro



