Sopra : un cercatore d’oro. Sull’oro illegale le fonti sono : Le Monde e soprattutto il Financial Times.
In Amazzonia la deforestazione continua ad un ritmo serrato : l’anno scorso sono spariti, solo a causa degli escavatori utilizzati per cercare illegalmente l’oro, 10’000 campi da calcio. Una superficie del 23% superiore al 2018.
Poi ci sono allevamento (*) e coltivazione di soia.
La corsa all’oro ha come conseguenze:
- contaminazioni e malattie perchè i cercatori d’oro utilizzano il mercurio .
- violenza, con omicidi, perchè la malavita ormai controlla una grande parte della regione.
L’oro viene dal Venezuela, dalla Colombia o dalla Guyana, viene riciclato in Brasile, a San Paolo, per poi essere usato per comprare droga e armi.
(*) per quanto riguarda la carne va saputo che, ad esempio, il 97% della nostra bresaola è fatta con carne brasiliana.

- Il Covid ha peggiorato la situazione perchè ha fatto andare il prezzo dell’oro alle stelle. In Brasile ne vengono lavorate 100 tonnellate all’anno e secondo Escolhas Institute, il 15% dell’oro brasiliano è illegale. Si tratta di stime, perchè, come per la carne, non esiste un sistema di tracciabilità dell’oro.
- Il governo di Jair Bolsonaro ha lanciato solo segnali negativi (“liberalizziamo gli scavi”..).
- Tra Venezuela e Brasile esiste una vasta area completamente fuori controllo. E l’oro di origine illegale è stimato per il Venezuela ad un valore pari a 2,7 miliardi di $.
- I popoli indigeni che vivono nell’area sono minacciati.
- C’è chi spera in Joe Biden ma il presidente americano potrebbe avere altre priorità in questo momento.
- Non si può pensare di “delegare” tutte le responsabilità ad altri : quando comprate oro cercate prima di capire da dove viene. Alcune organizzazioni hanno chiesto la tracciabilità dell’oro brasiliano ma nessuno , soprattutto al governo, la vuole. E i consumatori che comprano oro possono finire per dare un contributo ulteriore ad un sistema illegale.
Questa situazione porta solo ulteriore degrado, violenza e deforestazione.
Nel nostro piccolo, possiamo fare molto. Leggi in proposito : Come i consumatori potrebbero cambiare il destino di alcuni settori: i casi Barilla, De Cecco (grano), Casino, Carrefour con JBS (carne) e Ferrero (nocciole)
Su JBS (carne) va saputo che : già accusata di aver venduto carne marcia e di aver corrotto politici, lavora ogni giorno 75’000 mucche, 115’000 maiali e milioni di polli (una delle più grandi aziende alimentari del mondo, per l’esattezza la quarta nel 2018, secondo questa fonte) ed è sotto scrutinio da parte di alcuni investitori istituzionali, rischiando il boicottaggio anche da parte di Tesco (per la deforestazione dell’Amazzonia).
Consola solo il boom dei vegetariani in Brasile : sono ormai, sorprendentemente, il 14% della popolazione.
Sotto: foto di Claudia Andujar per la mostra “La lotta Yanomami“, alla Triennale di Milano.
Gli Yanomami sono tra i popoli minacciati dai traffici illegali e dal coronavirus in Amazzonia
Sul Corriere della Sera del 12 febbraio 2021 si legge infatti:
“È notizia — o meglio conferma — di queste ore che una comunità di indios amazzonici al confine tra Brasile e Venezuela, gli Yanomami, sta pagando a Covid-19 un tributo allarmante.
Il numero di contagiati sta crescendo in modo incontrollato, anche per l’incidenza, molto probabilmente, della variante «brasiliana» del virus esplosa nella vicina Manaus, capitale dello Stato di Amazonas: i positivi «emersi» sono 1600, ma l’antropologa Ana Maria Machado parla di almeno 10.000 su una popolazione di 25-27.000 (che pure, tra le comunità indigene residue, è la più consistente).
Ma colpisce, su tutto, l’età delle vittime, con 10 bambini morti in poco più di un mese, a conferma di un trend tragico: dei 32 morti «ufficiali» registrati dall’inizio della pandemia (anche questa è una cifra sottostimata), 7 sono sotto i due anni e 4 tra i 12 e i 20, tra cui «il quindicenne» di aprile, il «primo morto» Yanomami di Covid-19…”
Il tutto con una mortalità che varia tra il 15 e il 20%.
Questa è la variante presente attualmente in Umbria.
Sui tentativi di pulizia etnica da parte di Jair Bolsonaro pochissime e non rilevanti le fonti mentre i giornali italiani tacciono.
Pubblicato a dicembre 2020. Aggiornato il 16 febbraio 2021



