“Per la prima volta in Europa l’abbigliamento usato arriva negli ipermercati.
Succede in Francia, dove Auchan ha schierato, nel reparto tessile abbigliamento di altrettanti punti vendita, 5 corner di second hand, allestiti in collaborazione con Patatam.com specialista transalpino nella raccolta e nella vendita di capi vintage.
I prezzi, strillati da una segnaletica molto incisiva, sono più che popolari, oscillando da un minimo di 3 a un massimo di 15 euro. (…) Il gruppo francese intende anche rivitalizzare un reparto che in questi anni non è si è dimostrato certo brillante, dando un duplice segno di responsabilità sociale, visto che non solo si offrono nuove occasioni a prodotti che altrimenti verrebbero gettati, ma si possono anche conferire i propri abiti vintage, ricevendo un buono da spendere sull’assortimento tessile.
Patatam, con sede centrale a Saint-Pierre-d’Irube nei Paesi Baschi, è un’impresa di successo. Dal 2013 – anno della sua nascita come e-commerce di vestiti infantili usati e poi passato anche al segmento donna – ha venduto ben 7 milioni di capi per arrivare a un fatturato 2019 di 2,5 milioni di euro, pochi, ma tanti, se si pensa ai prezzi.”
https://distribuzionemoderna.info/estero/auchan-rilancia-il-tessile-con-la-moda-vintage
Usato e affitto di abiti potrebbero essere le due nuove frontiere del marketing del tessile, un settore comunque in calo da tempo a causa anche dell’invecchiamento della popolazione in Europa.
L’affitto di abiti potrebbe valere fino a 2,5 miliardi di $ negli USA nel 2023.
Il primo brand a testarlo in Italia è stato Twinset nel 2019 con il marchio Pleasedontbuy.
L’affitto toglierà ovviamente vendite a catene fast fashion (la moda a basso prezzo che promuove l’abbondanza di abiti prodotti con processi di lavorazione inquinanti per la salute umana e per l’ambiente) , come Zara, Primark etc.
A meno che , intelligentemente, non si adeguino : la svedese H&M sta già testandolo.
Nota su Auchan :
“Per chiudere l’avventura italiana che generava perdite da 11 anni Auchan ha versato l’equivalente di due anni di perdite al cooperatore Conad (*) che ha preso il controllo di quelle attività il 31 luglio. L’operazione ha portato i risultati del gruppo negli abissi : 1,45 miliardi di € di perdite per il primo semestre 2019″.
Inoltre : Auchan ha chiuso 21 negozi in Francia, 10 in Russia e 15 in Spagna.
Le vendite a perimetro costante sono scese a – 2,4%.
L’Ebitda di Auchan Retail è stato di 768 mio. (a 3,4%, con l’obiettivo al 6%. Per l’Ebitda si tratta di un + 12% sul risultato precedente).
Il suo risultato operativo, nel primo semestre 2019, è cresciuto del 30%.
fonte : Les Echos (dal quale ho tradotto il paragrafo virgolettato) e La voix du Nord.
(*) minimo 400 milioni (Enrico Netti de Il Sole 24 ore ne ipotizza 500).