Secondo i dati del ministero della Salute, dei tre milioni di italiani con disturbi alimentari circa il 15% (*) è fissato con l’igiene degli alimenti, con una netta prevalenza degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). la conferma che è un fenomeno emergente viene da un’indagine condotta su un campione di uomini compresa tra i 18 e i 65 anni.
L’altra faccia della medaglia sono le allergie alimentari figlie dalla chimica, che generano la paura. Oltre tremila sostanze aggiunte ai moderni prodotti industriali, dalle merendine ai prodotti in scatola. “Gli allergici o intolleranti agli additivi sono il 4% tra quanti hanno sviluppato una reazione negativa a uno o più alimenti- afferma Girgio Walter Canonica presidente della società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) – Parliamo di conservanti , stabilizzanti, coloranti. Ogni italiano, anziani, abambini compresi, ogni anno ingerisce un chilo di sostanze estranee aggiunte a quello che mangiamo. Tra le insidie nascoste c’è anche il nichel”
Il metodo migliore per evitare molti dei contatti indesiderati sarebbe incrementare il consumo di prodotti freschi, frutta e verdura di stagione di possibile coltivazione biologica…
Quando invece la paura per la chimica in cucina diventa ricorrente, scatta un meccanismo irrazionale, che spinge a comprare il latte senza lattosio, il pane senza glutine, e si spinge fino alle setreme conseguenze, fino a scartare molti dei prodotti di base per paura degli ogm, gli organismi geneticamente modificati…
… in questi casi occorre agire sia sulla psiche che attraverso una consulenza dietologica. Bisogna infatti correggere le sindromi carenziali che possono insorgere nelle persone che sviluppano l’ ortoressia, problemi quali deficit vitaminici (ferro, calcio vitamina D vitamina B12)…
.. l’ortoressia nervosa si differenzia dai disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia perchè l’obiettivo iniziale non è quello di dimagrire. Tutto parte dall’idea di stare bene, attraverso un’alimentazione sana e mirata, e può trasformarsi in breve tempo in un fanatismo alimentare. Dal quale si esce a fatica.
Alessandro Malpelo, QN (Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino) , sabato 16 aprile 2016
(*) pari a 450’000 persone
Spesso mi chiedono se l’olio di palma “fà male”.
Rispondo sempre che non sono nè un medico nè un nutrizionista. L’olio di palma fa, secondo me, male all’ambiente e quindi, a medio termine, anche all’uomo…
Il mio timore è che la “caccia” all’olio di palma sia un pò una mania, una moda o addirittura una sorta di ortoressia del momento
(ovviamente mi riferisco ai clienti e solo a loro).
Comunque molte catene hanno messo al bando i prodotti fatti con olio di palma e Esselunga il 7 aprile 2016 si è schierata “contro l’olio di palma”.
E allora deve stare decisamente più attenta perchè i suoi prodotti – fatti nel suo stabilimento di Parma- continuano a contenere olio di palma come si vede da questo trancio di albicocche del 9 aprile (!) acquistato il 15 aprile da Enrico Rizzi…
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