Nel 2006, la dottoressa Eleonora Sàita, che stava già predisponendo la mostra sugli archivi dei Caprotti , tenutasi poi a primavera 2007, sapendo di un ciclo di conferenze sulle famiglie imprenditoriali italiane all’archivio di Stato, mi propose di parteciparvi con i documenti da me custoditi ad Albiate.
Diedi il mio benestare e ci organizzammo in modo che Lei facesse una presentazione all’Archivio di Stato a Milano, il 14 novembre 2006.
Il giorno successivo , a mia totale insaputa, uscì l’articolo seguente
Infatti, con mia grande sorpresa, il signor James Hansen (nella foto sotto), consulente di Esselunga per la comunicazione (1), che era venuto a sapere per vie traverse di questa conferenza, ne fece un evento mediatico.
Hansen, che aveva capito “fischi per fiaschi”, chiamò la dsa. Sàita parlandole di una “donazione” dell’archivio Caprotti all’archivio di Stato, aggiungendo nella conversazione che il dottor Bernardo Caprotti sarebbe stato “molto lieto” di incontrarla.Il tono era: “si presenti (a Limito di Pioltello)”.
La dottoressa Sàita smentì la donazione e disse che avrebbe incontrato Bernardo se Giuseppe l’avesse autorizzata.
Io la sconsigliai di vedere mio padre, anche perchè non capivo il possibile motivo del colloquio, e nell’articolo, nonostante avessi fatto effettuare un gran lavoro sugli archivi (degli Airoldi e dei Caprotti) e dato la disponibilità dei documenti per la conferenza, non venni neanche citato, se non come il “custode” e il catalogatore dei medesimi.
Tra l’altro in questa gran confusione , nella quale i giornalisti si presentarono alla sede degli archivi di Stato senza una traccia scritta (nessuno ci aveva pensato perchè si trattava di una lezione sugli archivi, non di una conferenza stampa!), venne fuori un guazzabuglio che trasformò Giuseppe 1 nel capostipite della famiglia .
Ma il primo Caprotti, come si vede di seguito, si chiamava Giovanni Battista, noto nel 1685…
anche Repubblica, il 27 novembre 2006, fece un pasticcio: la storia dei Caprotti sarebbe risalita all’800 e mio padre si sarebbe ispirato a Walmart (l’azienda americana è nata dopo Esselunga…)
Bisogna aggiungere, per capire meglio la situazione, che quello per me era un periodo molto buio , visto che una settimana prima dell’articolo de Il Sole 24 ore, avevo dovuto chiedere l’ausilio di un penalista per un bruttissimo articolo de Il Foglio che mi dava del ladro, v. : Cronaca di una campagna di stampa diffamatoria e persecutoria(2).
Il pezzo de Il Foglio era stato ripreso da parecchi siti e bisognava chiedere di farlo rimuovere (3).
E in quel contesto , mia sorella Marina Caprotti e sua madre Giuliana Albera (entrambe nella foto sotto , con Bernardo), senza esser state invitate e senz avvertire , si presentarono alla conferenza.
Non ne so il motivo, visto che nessuna di loro era mai stata particolarmente appassionata di Storia.
Forse bisognava controllare quel che diceva la dottoressa Sàita…?
O forse bisognava verificare quel che avrebbe eventualmente potuto dire il sottoscritto, come era già avvenuto un anno prima?
Per fortuna io avevo rinunciato ad andarci e il 14 novembre 2006 evitammo incontri imbarazzanti, anche perchè mia sorella Marina aveva deciso di troncare i rapporti con me nell’aprile del 2004 e da allora non l’ho mai più vista ne sentita.
Neanche per gli auguri di Natale o di compleanno, o per la nascita dei suoi due figli.

(1) Hansen curò la comunicazione di Falce e Carrello (2007) ed i rapporti con Esselunga vennero interrotti nel 2008.
Nel 2006 sul suo sito si presentava come da pagina che segue, che raccomandava due guide edite dalla Central Intelligence Agency, detta comunemente CIA.
La prima era una guida alla conoscenza dei vari Stati, l’altra sarebbe potuta servire a ministri e capi di Stato.
(2) oltre a quanto già descritto, ad Albiate quell’anno vi furono altre “guerre” con mio padre: dei terreni, dei pioppi, etc.
(3) Per la cronaca, l’avvocato – che ora , a quanto ne so, lavora per Esselunga… lo fece togliere da tutti i siti che l’avevano ripreso ma ci mise 7 lunghi mesi perchè questi si trovavano all’estero.
prima versione del 15 febbraio 2014
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