Pezzo tratto e tradotto da Le Monde (giornalista : Philippe Escande):
Lo Stato cinese prosegue nella sua azione di contrasto dei giganti del web. soprattutto se vogliono fare concorrenza alla banche pubbliche.
Alibaba ne ha fatta l’amara esperienza quando il potere ha bloccato la l’accesso alla Borsa della sua filiale Ant Financial a ottobre 2020. Da quel dì, il più grande negozio del mondo tratta senza tregua con le autorità il modo “accettabile” di continuare a prestare dei soldi al suo miliardo di clienti.
L’ultimo obbligo , reso pubblico il 13 settembre dal Financial Times, sarebbe che il potere centrale di Pechino esigerebbe che Alibaba separasse la sua attività di credito, dei piccoli prestiti al consumo, dal resto delle sue operazioni di pagamento.
Una progressione folgorante
Il giornale non da dei dettagli su quello che sembrerebbe uno smantellamento delle attività finanziarie di Alibaba e non cita la sua fonte, ma la realtà dell’offensiva dello Stato è indubbia. A giugno, dopo mesi di negoziazioni, Pechino aveva accordato una licenza all’impresa per continuare a prestare soldi, a condizione che creasse una filiale separata con dei nuovi azionisti.
Bisogna dire che questo mestiere ha preso una parte considerabile nei risultati di Ant Financial. Da sola rappresenta il 10% del credito al consumo in Cina.
Una progressione folgorante dovuta alla rapidità con la quale si può ottenere un prestito. Bastano pochi secondi per accordare un piccolo prestito a un buon cliente.
Tutto ciò è reso possibile dalla profondità e la qualità dei dati detenuti da Alibaba sui suoi utilizzatori.
Questo è quello che irrita il potere.
E’ impensabile per lui che un’impresa privata detenga più dati privati sui suoi concittadini di lui. Soprattutto nell’ambito della finanza nel momento in cui sta lanciando una moneta digitale che gli permetterà di tracciare tutte le transazioni dei privati e delle imprese del paese.
La nuova tappe sembra d’altronde prendere forma.
Il 1° settembre, l’agenzia Reuters svela l’intenzione del potere di ritirare alla filiale di Alibaba la sua attività di credit scoring, ovvero la possibilità di analisi della qualità del credito dei suoi clienti.
Questi dati fondamentali sarebbero riposti in un’impresa specifica, detenuta a parità da Ant Financial e da una società pubblica, la Zhejiang Tourism Group.
D’ora in poi, la domanda di prestito dovrà passare da un’autorizzazione di questa entità, Sarà molto meno rapida per il cliente ma molto più sicuro per lo Stato, padrone delle finanze cinesi.
Note del sottoscritto: ad agosto le vendite al dettaglio, in Cina, sono salite del 2,5% mentre c’era un target del +7%. Anche la produzione industriale ha mancato i suoi obiettivi. E il rallentamento dell’immobiliare sta accelerando la crisi del gruppo Evergrande, in cui è implicato anche il gruppo Suning (Inter e Carrefour in Cina), salvato dallo Stato cinese.
Il governo ha poi preso tre iniziative : 1) il 22 ha ripagato 35 miliardi di coupon di bonds di Evergrande. 2) il 23 settembre ha iniettato 17 miliardi di $ di liquidità nel settore immobiliare. 3) ha dichiarato che la società non farà default. Di fatto l’ha salvata. Almeno per il momento.
Redatto il 22 settembre ed aggiornato il 24 settembre 2021
Sotto il sistema Alipay di Ant’s Financial (Alibaba), sistema di pagamento molto diffuso anche in occidente.