Pubblicato il 31 dicembre 2013, aggiornato il 20 gennaio 2014
Sicuramente gran parte dello shopping passerà attraverso l’e-commerce che continua a crescere vertiginosamente, nonostante le difficoltà causate dai circuiti di pagamento, che però si stanno attrezzando (vedi sotto), e da qualche lacuna logistica (ritardi nelle consegne nei periodi di punta).
L’e-commerce pesa il 7,7% delle vendite nel mondo e l’11,7% negli Stati Uniti (fonte Il Sole 24 Ore del 15 gennaio 2014) e non è quindi più una nicchia, come non lo è il biologico.
Il mercato dell’e-commerce USA, dopo il Black Friday e il Cyber Monday , i due giorni che hanno dato avvio allo shopping natalizio per il 2013, sta salendo del 17%.
Le vendite via tablet e smartphone sono in incremento del 57% e pesano già il 15% dell’e-commerce USA, contro il 10% in Italia.
Il fatturato negli USA, secondo l’US Census Bureau, senza biglietteria e viaggi, è stimato a 250 miliardi di $ per il 2013 e supererà le più rosee previsioni di Bain and co., v. “Le potenzialità dell’e-commerce e quindi anche di Esselunga a casa”.
“Amazon ha infatti annunciato ieri che, con olttee 36,8 milioni di prodotti ordinati in tutto il mondo, il Natale 2013 è stato il migliore di tutti i tempi. Ossia del 1994, anno in cui l’azienda di e-commerce con sede a Seattle ha rivoluzionato il modo di fare acquisti. Quest’anno su Amazon sono stati fatti ordini al ritmo di 426 prodotti al secondo, poi consegnati in 185 nazioni. Il giorno di picco è stato il 16 dicembre , quando i clienti hanno acquistato oltre 158’000 prodotti tra tutte le categorie disponibili sul sito, per un equivalente di 109 ordini al minuto…Nel 2013 la selezione di contenuti digitali Amazon è cresciuta fino a raggiungere 27 milioni di canzoni, eBook, app e giochi più film, programmi tv e riviste attraverso applicazioni diventando il più grande negozio del mondo” (Corriere della Sera del 31 gennaio 2013)
Amazon in alcune aree degli USA e in Canada vende anche prodotti alimentari
In Italia, invece, la situazione sotto Natale sembra più tranquilla
PS: dall’Italia verso l’estero le vendite di cibo italiano – via web – sono decisamente scarse.
Ci sarebbero quindi grossissime opportunità.
Buon Anno!
I clienti che fanno la spesa nei negozi e sul web spendono all’incirca il 36% in più di quelli che fanno la spesa solo in negozio
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