L’inquinamento da carbone, petrolio e gas uccide milioni di persone ogni anno. Il bilancio più pesante in Cina e in India.
I combustibili fossili sarebbero responsabili del doppio delle morti stimate fino ad oggi.
Parliamo di gas e di particolato fine. Il più piccolo si chiama PM 2.5 e si sedimenta nei polmoni e nel sangue. Può portare a malattie e alla morte.
Uno studio congiunto di tre università ( Harvard negli USA, UCL a Londra e l’Università di Birmingham, in Gran Bretagna) stima che 8,7 milioni di persone muoiano ogni anno respirando aria inquinata da combustibili fossili.
(fonte : The Economist, sotto).
Sulle poveri sottili o PM 2,5 ,quest’ultimo è anche stato associato all’alto numero di casi di coronavirus in Lombardia, una delle aree più inquinate d’Europa.
E questo studio conferma che porta al cancro e alla morte.
Fossil fuels may be responsible for twice as many deaths as first thought
Pollution from burning coal, oil and gas kills millions each year. The toll is heaviest in China and India.
BURNING FOSSIL fuels does more than pump carbon into the atmosphere. As with all sources of air pollution, it releases a mix of gases and tiny particulate matter. The smallest class of these—known as PM2.5—can settle in people’s lungs and enter the bloodstream, where they can cause or exacerbate illnesses and, sometimes, lead to death.
The death toll is enormous, according to a new paper by researchers at Harvard University in America, and University College London (UCL) and the University of Birmingham in Britain. Their study, published in Environmental Research, estimates that in 2018, 8.7m global deaths were associated with breathing air pollution from fossil fuels, almost one-fifth of all deaths worldwide.
La situazione è aggravata in alcune aree del mondo dagli incendi che ci sono stati recentemente, ad esempio in California, vedi il Wall Street Journal sotto (“L’inquinamento è precipitato, tranne dove ci sono stati incendi”).
E’ probabile che, oltre alla California, anche l’Australia abbia gli stessi problemi.
Articolo pubblicato il 6 marzo e aggiornato il 20 marzo 2021.