San Paolo, Brasile, il battesimo lavorativo di Giuseppe Caprotti, 1979

Conseguita la maturità seguo il mio migliore amico, che è brasiliano, a San Paolo. Mio padre non apprezza la decisione, ma la appoggia; trovo il mio primo lavoro, operaio nella filiale della catena francese Carrefour di cui allora è responsabile un amico di papà, Francesco De Marchi, che mi porta anche a visitare diverse località brasiliane. È un battesimo lavorativo di fuoco, ma mi lascia l’ottimo ricordo di un’esperienza importante.

Giuseppe Caprotti ritratto quale Benefattore della Fondazione Ca’ Granda, 2023

Quando mia madre Giorgina mi passò il testimone della Fondazione Guido Venosta, creata in memoria di suo padre e mio nonno, eravamo nel pieno della pandemia di Covid-19. Quale Presidente ho quindi cercato d’intervenire il più possibile con aiuti concreti per fronteggiare l’emergenza; tra questi figura la donazione di 12 posti letto di Terapia Intensiva, al Policlinico di Milano. E la Fondazione che lo dirige, come da secolare tradizione iniziata nel 1459, ha reso merito a questa beneficenza dedicandomi un ritratto

I Caprotti e gli animali: Giorgina Venosta in viaggio di nozze, 1958

L’amore per gli animali, e i cani in particolare, è sempre stato una costante in famiglia. La mamma aveva sempre un cagnolino in braccio appena poteva, come in questa fotografia, appartenente ad una serie scattata da mio padre Bernardo, che la vede in viaggio di nozze in Francia (si sposarono nel novembre 1958) con un cucciolino in grembo. Per questo suo amore uno dei progetti della Fondazione Guido Venosta, che io presiedo, ha supportato la Fondazione Progetto Arca Onlus, che ha potuto così acquistare una cascina a Baggio per farne un centro di accoglienza destinato ai senza dimora con cani, solitamente rifiutati dalle altre istituzioni.

I Caprotti e gli animali: Teo, anni ’70

Fanno bene, gli animali, salvano da tante cose. Per questo uno dei progetti della Fondazione Guido Venosta, intitolata a mio nonno materno e che io presiedo, ha finanziato la Fondazione Progetto Arca onlus, che ha potuto così acquistare una cascina di circa 500 mq nel quartiere di Baggio a Milano per avviare “Cascina Vita Nova – Giorgina Venosta”, inaugurata nel 2021, un importante progetto di accoglienza rivolto ai senza dimora con cani, solitamente rifiutati dalle altre istituzioni e che i loro “umani” non abbandonano mai.

Giorgina Venosta sfila per Emilio Pucci

"Giorgina non ha denaro, e deve vivere. Bellissima e di figura elegante, non poteva non essere notata: e una vecchia, scolorita pagina di giornale ancora del 1964 ce la mostra, a piena pagina, quale mannequin (si definivano così allora, con un eloquente francesismo, le modelle da passerella). Indossa un abito che s’indovina ricco e splendente, e chi finisce di “addobbarla” è il marchese Emilio Pucci, uno dei fondatori della moda “made in Italy” e genio assoluto della creatività, che certo non sceglieva le sue modelle a caso".

I Caprotti e la famiglia: Giorgina Venosta con il piccolo Giuseppe a St. Moritz, 1964

La bellezza delle montagne e della neve, oltre alla passione per lo sci (ci mettevano le racchette in mano appena riuscivamo a camminare da soli), furono il palcoscenico di indimenticabili momenti familiari, come questo scatto con mia mamma Giorgina a St. Moritz, nel 1964. Era lì, a casa di suo padre, il nonno Guido, che noi figli riuscivamo a vederla più spesso dopo la separazione da nostro padre.