Redatto il 20 maggio, aggiornato il 21 maggio 2023
Vende prodotti tessili della cosidetta fast fashion.
Il Covid-19 ha favorito Shein che opera solo online, ad eccezione di vari negozi pop-up , in giro per il mondo : a Milano, in Canada, alla Filippine, in Francia, ecc. : nel 2020, ha avuto ricavi per 8,8 miliardi di €, in 220 paesi.
Nel 2021 il fatturato è salito a 16 miliardi di €.
E nel 2022 Shein ha raggiunto i 30 miliardi di €.
Ormai tallona Inditex che tra i tanti marchi possiede Zara e fattura, nel 2022, 32, 6 miliardi di € (interessante dare uno sguardo indietro a marchi e fatturati, quando Shein non era tra i primi distributori mondiali della fast fashion tessile).
La sua quota di mercato, nel segmento fast fashion, negli USA è passata dal 28% al 50% con due nuovi depositi a Whitestown (indiana, USA) e Toronto (Canada).
Shein ha promesso un’ “offensiva” anche in Brasile con la creazione di 100’000 posti di lavoro.
Nel frattempo Shein è riuscita a ottenere 2 miliardi di $ (fonte : Inglobando) per continuare il suo sviluppo che sembra assolutamente inarrestabile.

L’azienda cinese , secondo Reuters (citata da Le Monde) , vorrebbe quotarsi negli USA ma :
- 24 parlamentari USA hanno scritto alla Securities and Exchange Commission perchè venga lanciata un’inchiesta indipendente sullo sfruttamento degli Uiguri in Cina.
- Shein ha smentito sia la quotazione che l’utilizzo di lavoro forzato da parte della minoranza cinese di fede mussulmana.
I metodi di Shein (sfruttamento dei dipendenti e zero sostenibiità) sono conosciuti ma , per il momento, il colosso cinese – proprio perchè non è quotato in Borsa – riesce ad eludere ogni pressione.

E chi compra capi fast fashion si cura poco dei suoi metodi molto discutibili ( Le Monde, ad esempio, definisce Shein una “macchina infernale”).
Come mi diceva Juan Roig (Mercadona) : “i prezzi bassi piacciono a tutti. Ai poveri ma anche ai ricchi, che vogliono sempre fare un affare” (il costo medio di un abito su Shein sarebbe di 7 €).
Il rischio è che diventi il più grande operatore tessile della fast fashion al mondo, senza quasi che ce ne accorgiamo e che possiamo abbozzare una reazione, se non quando sarà troppo tardi.
Il parallelo con Tik Tok viene abbastanza spontaneo.
Sotto : Repubblica AF maggio 2022



