Alimentare, l’incertezza sulle materie prime frena il calo dei listini
Le aziende: «Navighiamo a vista con un orizzonte che arriva a tre mesi»
Enrico Netti (Il Sole 24 ore)
È un quadro allarmante quello che presentano le aziende della trasformazione alimentare. La quotazione di qualche materia prima cala, altre salgono mentre ci si interroga sulla prossima stagione dei raccolti. Difficile attendersi qualche riduzione dei listini nei prossimi mesi mentre pesa il -10% dei volumi venduti dalla Gdo. Tra le note positive il calo della componente energia, il trend positivo delle esportazioni e il rispetto dei termini di pagamento concordati con la Gdo.
«Si vive in una situazione d’incertezza – dice Stefano Maza, ad del Gruppo Morato Pane -. Nel 2023 non abbiamo presentato nessun nuovo listino dopo quelli dello scorso anno quando i prezzi delle materie prime ed energia hanno fatto crescere del 40% i costi. Abbiamo trasferito meno della metà dei rincari ma dimezzato l’utile». Per l’immediato futuro i listini resteranno fermi in attesa del dato dei raccolti. «Gli aumenti vengono condivisi per la Gdo cercando di non andare fuori mercato – sottolinea Maza -. Ci potrebbe essere una leggera riduzione dei prezzi, spero per fine anno».
Cristian Pederzini, presidente e Ceo di Italpizza (surgelati) guarda al 2022 e dice: «Se la Gdo non avesse incamerato una parte degli aumenti i rincari sarebbero stati superiori di 5-10 punti percentuali».
«Una parte delle materie prime come l’olio di girasole sta calando, costi come l’energia stanno rientrando ma altri sono ai massimi come il vetro, la plastica, le uova, l’olio d’oliva annullando la possibilità di ribassi» racconta Stefano Bortoletti, direttore commerciale di Formec Biffi. Sul domani Bortoletti dice: «Ci vorrebbe la sfera di cristallo perché si lavora con un orizzonte di un mese per l’incertezza dei trend delle materie prime».
Da parte sua Alessio Baronti, direttore commerciale di Neri industria alimentare (sottoli) conferma l’instabilità dei listini «valutati ogni tre mesi – dice -. Comunque non ci sono ribassi in vista, anzi i prezzi delle materie prime stanno esplodendo». Cruciale sarà il raccolto delle olive in Spagna e Grecia e quello del pomodoro in Italia. Per quanto riguarda il domani «non c’è ottimismo per il mercato interno mentre c’è un grande ottimismo per il trend dell’export» continua Baronti.
«Non siamo riusciti a trasferire tutti gli aumenti – premette Antonio De Sarlo, direttore commerciale Italia de Lo Scoiattolo (pasta fresca) – che per alcune materie prime come il latte e i suoi derivati segnano +33%, la semola +20% mentre per le uova i prezzi sono raddoppiati con scarsità di offerta». Con alle spalle 4 aumenti dei listini negli ultimi 18 mesi senza riuscire a scaricare tutti gli aumenti De Sarlo segnala che la Gdo chiede cali dei prezzi mentre dallo scorso inverno c’è stato un forte aumento dei volumi di produzione private label.
Il bilancio 2022 della Pmi «ha avuto una piccola perdita per la prima volta nella storia dell’azienda» conclude De Sarlo.



