In questa lunga estate di acquisizioni (Danone, Unilever, L’Orèal e Disney) abbiamo già parlato di quella riguardante Jet.com da parte di Walmart.
Essa potrebbe essere strategicamente importante per il gigante di Bentonville Arkansas per vari motivi
1) Jet.Com perde il 30% del suo fatturato (1 miliardo, con il 50% di fatturato diretto e il 50% di transato = Jet.com fa da intermediario tra fornitore e cliente e Jet.com prende una commissione) ma ha un pubblico molto più giovane (i cosidetti millenials) di Walmart.
2) Marc Lore, ceo di Jet.com, dice che la sua società sta crescendo di 400’000 unità al mese su un numero di clienti registrati che ammontano a 3,5 milioni (fonte : The New York Times ) .
Per dare un metro di paragone Esselunga, nel 2003, aveva 3 milioni di clienti Fidaty.
Walmart ha pagato Jet.com 3,3 miliardi di $- 942,8 $ a persona – il che valorizza il database Fidaty – nel 2003 – a 2,8 miliardi di $, pari a 2,4 miliardi di € (oggi il database Fidaty ha 4,5 milioni clienti. Questo dato potrebbe alzare il valore a 3,6 miliardi di €).
3) Marc Lore, che ha fondato l’azienda e che continuerà a lavorare per Walmart, ha lavorato 2 anni da Amazon e può portare a Walmart del know how che le manca.
4) Essere, in assoluto, il 2° sito e-commerce degli USA, prima di Costco e di Target, è fondamentale per Walmart (Amazon nel 2015 ha fatturato on-line 99 miliardi di $, Walmart 13,6, Costco 3,8 e Target 2,6).
5) I superstore (supercenter) di Walmart hanno superfici paragonabili a quelle dei nostri ipermercati e non riescono quindi ad insediarsi nel centro delle città dove, invece, arriva l’e-commerce.
Walmart, infatti, sta accelerando sui drive:
i problemi ma anche le opportunità nascono da due fattori :
- l’integrazione delle due realtà, visto che Walmart ha già il suo sito e-commerce (con tanto di sede operativa).
- Walmart è sempre cresciuta- vincendo – con la forza della sua logistica ed i grandi volumi nel non food ( che è il suo settore di provenienza), che ormai però sono appannaggio anche di Amazon (che peraltro sta lanciando referenze food con marchi di fantasia, come Walmart). Deve sviluppare una strategia nuova, oltre all’e-commerce, nel marchio privato. Walmart ha seguito le logiche dei discount europei che si muovono sempre con marchi di fantasia nei vari reparti (v. la foto delle due marche di Eurospin). Invece di una marca – Walmart- ha promosso tanti marchi: Organic market side (biologico fresco) Great Value, Great Value Organic (biologico per la dorogheria), Equate (igiene e cura della persona), Parent’s choice (cibo per bambini e pannolini), Mainstays (non food). Ciò le toglie forza rispetto a competitor diretti come Trader Joe’s o Whole Foods che usano o hanno iniziato a usare il marchio- insegna. Inoltre si vede che non copre ancora tutti i settori (es.: il giardinaggio, che da Walmart occupa spazi giganteschi). E questo è molto strano per un discounter che nasce nel general merchandise (merci varie, non food in americano).
p.s.: Whole Foods ha appena iniziato ad usare il proprio marchio su alcuni prodotti mentre per Trader Joe’s – che appartiene a Aldi Nord (Germania) – questa è una prassi consolidata. Poi c’è Kroger, che è il secondo distributore degli USA, dopo Walmart e prima di Amazon, ma ne riparleremo più avanti…
Oltre alla visita sul campo le mie fonti sono state Retailwatch di Luigi Rubinelli, il New York Times , il Financial Times (del 17 e del 19 agosto) e The Economist
“Il titolo in borsa di Walmart oggi è pari a 70,19 $. Il valore di domani dipende da te (collaboratore)”.
Dopo Ferragosto, giorno in cui ho letto questo cartello, le azioni di Walmart le azioni sono salite oltre i 74 $ poiché i risultati delle vendite del secondo trimestre sono state positive (+ 1,2% a negozi paragonabili).
E Walmart taglia 7000 posti di lavoro in sede.
Prima stesura : 22 agosto 2016


