Quali sono le tendenze importanti – mainstream – della produzione della distribuzione?
Le abbiamo già elencate in “Dove vanno Industria e Distribuzione?”.
Ci torniamo approfondendo questi argomenti:
1 – l’urbanizzazione crescente del mondo.
2- la ristorazione, possibilmente a domicilio
3 – dai prodotti (di massa) alle esperienze che tendono alla personalizzazione
4- l’invecchiamento della popolazione rende le superette più belle
5- I discount si riposizionano verso l’alto
Al primo punto troviamo:
1 – l’urbanizzazione crescente del mondo.
E’ così da tempo nel mondo occidentale ma anche nei paesi in via di sviluppo:
l’agricoltura negli ultimi decenni, dalla fine della seconda guerra mondiale, offre sempre meno lavoro e la popolazione si sposta verso le città, che diventano sempre più grandi.
Recentemente le campagne, nel mondo occidentale, sono leggermente ridiventate “alla moda” ma , considerando il numero di agricoltori ritornati a lavorare la terra, si è trattato di una crescita moderata :
negli USA gli agricoltori, a metà anni ’70, erano 3,4 milioni, oggi sono 4,1 milioni… ma nel 1947 erano 8 milioni!
(fonti : “Les grandes puissances economiques” , M. Baleste, Armand Colin editore e Wikipedia).
.
Amazon ha , recentemente, contribuito ad accelerare questa la “corsa” delle città: il 19 ottobre si è chiusa la gara per ricevere le candidature per la seconda sede di Amazon negli USA, dopo Seattle.
Il colosso gestito da Jeff Bezos ha promesso 5 miliardi di $ d’investimenti (4,3 miliardi di €), 50’000 posti di lavoro ma ha richiesto che le città candidate avessero almeno 1 milione di abitanti.
Il 23 ottobre Amazon ha ricevuto la candidatura di 283 città :
le altre sono out ! Da molti punti di vista… un po’ tagliate fuori dal mondo.
A prescindere da questo esempio l’urbanizzazione crescente ha implicato:
- più negozi di prossimità e o specializzati (es.: negozi che vendono biologico)
- più e-commerce
Questi sono i soli due modi con i quali la GD può arrivare nei centri delle città.
altre implicazioni:
- meno ipermercati , grandi magazzini – come Macy’s – o superstore di grandi dimensioni : spazi in riduzione
- meno centri commerciali (mall in americano)
- più discounters :
-nel non food, come TjMaxx , Kohl’s o i Dollar Stores . Si dice che TjMaxx potrebbe fatturare 22 miliardi di $ in più entro il 2021 mentre Kohl’s – che è il più grande venditore di tessile e vestiti negli USA – sarebbe nel mirino di Amazon (fonte: Retail Institute)
-nel food, come Aldi e Lidl.
la riduzione degli spazi negli ipermercati, nei centri commerciali e la crescita dell’e-commerce meritano un piccolo approfondimento.
- Gli ipermercati francesi stanno già approcciando le problematiche legate agli esuberi di metrature:
Casino, ad esempio, sta da tempo dando spazio, al posto del non food, a CDiscount – la sua filiale e-commerce – o ai suoi magazzini Go Sport, che come dice il loro nome, vendono articoli sportivi.
Negli Usa nei centri commerciali o malls – ne esistono ancora 1’100 , che hanno una quota del 10% delle vendite al dettaglio ( ne sono stati chiusi 200 negli ultimi 10 anni ) si fa spazio alla GD (discount, come Aldi e Lidl), ai cinema, alle food halls, agli uffici, ai servizi medici o universitari se non addirittura alle chiese.
Questi centri commerciali, come in Italia, sono schiacciati tra Amazon, gli specializzati e i discounters sopracitati.
Tra l’altro, in Italia, esiste – rispetto agli USA – un numero spropositato di centri commerciali: 949, in gran parte in difficoltà.
2- la ristorazione, possibilmente a domicilio
a. in Cina:
a giugno i cinesi registrati sui siti di food delivery erano 295 milioni, in crescita del 40% rispetto all’anno passato.
I pasti a domicilio hanno fatturato 25 miliardi di $ nel 2016 e, secondo iiMedia, dovrebbero crescere del 30%, a 36 miliardi di $ a fine 2017.
I due leader di consegne di pasti a casa sono Meituan e Ele.me, sostenuti da Tencent e Alibaba , rispettivamente.
b. altrove :
- Starbucks ha ceduto Tazo a Unilever per 384mn $
il capo di Unilever US ha spiegato l’acquisizione indicando il forte appeal del marchio sui millennials e la presenza nella nicchia degli “specialty teas”
Tazo è stata comprata nel 1999 da Starbucks per 8mn $
Ha avuto un fatturato di 112mn $
Starbucks si focalizzerà sul marchio Teavana
- Nestlè si è comprata Chameleon Cold Brew
un’azienda americana che vende caffè “infusi a freddo”
per chi volesse vedere cosa fanno questo il loro sito che comunica : prodotto giovane, innovativo, biologico, etc
3 – dai prodotti (di massa) alle esperienze che tendono alla personalizzazione
” La certezza del possesso uccide il desiderio ” . E ancora : “allungava la mano , spinta dalla tentazione come da un colpo di frusta” . E’ passato più di un secolo dalla pubblicazione de Il Paradiso delle Signore , romanzo ispirato a Le Bon Marchè di Parigi (e ora titolo di una serie tv Rai di successo), ma la lezione di psicologia dei consumi di Emile Zola è ancora valida. Perché se è vero che non si vendono prodotti ma esperienze, che ci si ispira scrollando immagini si Istagram, si acquista con un click e si considera la condivisione più cool del possesso, quell’equilibrio leggero ma sostanziale tra accessibilità e proibito, tra il “per tutti” e il “solo per me”, è ancora il mantra di chi costruisce (e vende ) sogni.
Laura Traldi , D (La Repubblica), 7 Ottobre 2017
Quanto afferma Laura Traldi viene confermato negli USA: many Young people are driven by their experiences that will make the best social media content…
“what experience will reliably deliver the most popular Instagram post?”
L’articolo conferma quel che diciamo da tempo: gli acquisti di beni basici e di abbigliamento soffrono la concorrenza della voglia di viaggi e di mangiare fuori casa.
Una conferma della tendenza al voler proporre “un’esperienza” ci viene dall’apertura di FICO, concepita da Oscar Farinetti di Eataly. Un volano importante anche per il nostro turismo: si aspettano 2 milioni di visitatori stranieri all’anno.
Foto sotto Rinascente Roma Non Food. Le ultime due riguardano la ristrutturazione di antichità romane, lasciate a vista per i clienti del grande magazzino.
La qualità delle immagini di questo articolo non è, purtroppo omogenea : in molte strutture è difficile scattare foto…ma abbiamo chiari esempi di contaminazione : food, non food e cultura .
…a nessuno serve nulla, ma la gente si concede quello che considera un “suo” sogno quando si sente felice, compresa, coccolata. Chi entra in un grande magazzino non deve credere di averlo sprecato. Per questo uno store deve pensare, prima che vendere, a regalare gioia: stimolando connessioni intellettuali, culturali ed estetiche”.
Vittorio Radice, Vice Presidente Rinascente, D (La Repubblica), 7 Ottobre 2017
E i in Francia, seguendo una tendenza inaugurata dai mall (le grandi gallerie commerciali) americani Le Monde segnala che la tendenza è “L’arte nuova passione dei centri commerciali”.
Con grandi artisti come Au Weiwei e collaborazioni con il MoMa di New York o il Centre Pompidou (Beaubourg)di Parigi.
Andy Warhol, nel 1975, profetizzava: “un giorno, tutti i grandi magazzini diventeranno dei musei e tutti i musei diventeranno dei grandi magazzini”…
foto Rinascente Roma Food. Seguono foto di altre strutture nuove o che si stanno rinnovando. Non abbiamo dato giudizi di merito sull’approccio industriale ma ci sia solo basati sulle nostre sensazioni positive su queste strutture
Muji
bello il nuovo spazio di Milano, meno quello di Roma
Tiger
il distributore danese ormai, a Milano, è un po’ dappertutto
Dmail
negozi del gruppo Percassi che usano la formula di Tiger: “ti vendo cose che servono e anche gadget che non servono a nulla ma che possono incrementare i margini di vendita”
Coop salute
bello spazio a Pesaro, interessanti gli scaffali tondeggianti
Iper
in alcuni punti del food ha fatto un bel salto qualitativo
Coop svizzera
luci molto belle
4- l’invecchiamento della popolazione rende le superette più belle
Di Unes Viaggiator goloso ho già parlato, come ho già parlato più volte di Carrefour
Picinin – v. sotto – vuol dire piccolo in milanese
Agli inizi degli anni 2000, quando decidemmo di ristrutturare i punti di vendita più piccoli di Esselunga, scoprimmo, con l’ausilio di un’inchiesta di Nicola Piepoli, che, già allora, il 30% dei milanesi non utilizzava la macchina per fare la spesa.
Il progetto Esselunga sottocasa , vedi articolo sotto, venne abbandonato dopo la mia uscita dall’azienda , nel 2004, ma Repubblica del 13 novembre rivela che un terzo degli italiani avranno, nel 2044, più di 65 anni .
A fine anni ’90 a Firenze città avevamo già questa proporzione (un terzo di 65enni) e fummo costretti a eliminare le promozioni che riguardavano i prodotti per bambini.
L’invecchiamento della popolazione favorisce i negozi più piccoli, dove si compra più volte al giorno, usando di più il cestino del carrello , integrando vendite del food confezionato, del cibo fresco già preparato, della ristorazione veloce e della food delivery, come fa Carrefour, che ha già riadattato i suoi esperimenti alle nuove tendenze del mercato, ampliando, ad esempio, le sedute della zona ristorazione del suo eat and shop di via San Marco.
Che Carrefour sappia evolversi è confermato anche da Luigi Rubinelli.
Pam local
un tentativo degno di nota
My Auchan
tante cose, un po’ troppe, forse, ma merita l’incoraggiamento: buona l’impressione sulla gastronomia, le luci, la frutta e verdura e la comunicazione a scaffale che è molto migliorata
5- I discount si riposizionano verso l’alto
Luigi Rubinelli segnala giustamente lo spostamento verso l’alto dei discount tedeschi.
Questa tendenza viene confermata da The Economist che fa presente la strategia di Aldi e Lidl:
aperture sì , tante, ma forti spese di ristrutturazione.
Per offrire più vino, pane e frutta e verdura ai propri clienti.
Nelle foto sotto vediamo che Lidl vende addirittura fiori freschi ed Eurospin ha creato una sua linea premium.
Conclusione : la personalizzazione è importante. Quel tocco in più che potrebbe fare la differenza.
Rinascente offrirà un servizio di conciergerie .
Ogni giorno, per esempio, sarà possibile accedere gratuitamente ai servizi dei vari store per farsi organizzare visite in città. avere accesso a eventi, consigli su percorsi personalizzati o aiuto allo shopping. Un servizio che è esclusivo (gli addetti disponibili sono in numero limitato), ma allo stesso tempo privo di barriere in entrata e gratuito, aggiudicato a chi arriva primo.
La tendenza “esperienziale” di Rinascente – che, a quanto ne sappiamo, a Roma potrebbe fatturare più di 180 mio. di € – viene confermata da Woolrich, a Milano.
La Feltrinelli , invece, personalizza i libri che vende, evidenziando quelli letti e consigliati dai propri venditori.
Quello che è sicuro è che il Personale dei punti di vendita, sopravvissuti alle crisi economiche e al cambiamento epocale dettato da Amazon e dall’e-commerce, se ben motivato e stimolato potrà fare la differenza.
Non a caso la catena francese Bio c’Bon ha ingaggiato, per i suoi punti di vendita, degli animatori provenienti dal Club Mediterranee.
E intanto
1. Amazon, al terzo trimestre 2017, cresce del 34%!
IL Black Friday statunitense ha avuto un successo incredibile.
2. e la quota dei discount continua a crescere
Prima stesura : 26 novembre 2017. Grazie a Fabrizio Calenzo


