Al Summit Internazionale sulla Food Innovation, il giorno 8 Maggio ho parlato del futuro del retailing (distribuzione)
Presentazione “The future of Retailing” (English version)
Traduzione del mio intervento:
L’argomento è il futuro del commercio al dettaglio.
Lasciate che mi presenti : ho lavorato in Esselunga per quasi 20 anni.
Gli obiettivi principali che ho raggiunto sono stati:
- la carta Fidaty
- l’assortimento e le planimetrie dei superstore di Esselunga
- la contabilità industriale e il category management
- il marketing e il non food
- l’e-commerce (Esselunga a Casa)
- la linea Esselunga bio
- la centrale di acquisti ESD Italia che trattava merci per 4 miliardi di €.
La domanda che mi pongo è: i supermercati sono morti?
La risposta, secondo me, è : i grandi magazzini come Macy’s e Sears sono in grande difficoltà ma i supermercati sopravviveranno.
Parte della risposta è nella freschezza : più la merce dei supermercati sarà fresca più alte saranno le loro possibilità di sopravvivere.
I supermercati saranno:
– di meno (8000 di loro rischiano di chiudere quest’anno negli USA)
– più piccoli, con meno non food (non a caso Walmart – grande specialista del non food- sta licenziando più di 16’000 persone).
La loro sopravvivenza sarà molto difficile per vari fattori dei quali ho osservato l’evoluzione avendo vissuto negli USA per due anni alla fine degli anni ’80 ed essendoci tornato recentemente:
- i discount, come Aldi, esistevano già negli anni ’80 ma i dollar stores , che sono presenti anche in Giappone, sono apparsi solo negli ultimi anni. Entrambi questi format stanno crescendo
- l’e-commerce a fine anni ’80 non esisteva, adesso Amazon sta dilagando con una quota di mercato dell’e-commerce USA del 50% circa
- il numero di articoli lanciati ogni anno sul mercato USA (food e non food) è passato da 10’000 a 40’000! Si tratta di un elemento che crea sconcerto e confusione in un mercato già di sé difficile…
Come sopravviveranno i supermercati?
Con più servizi (es. : bar di proprietà), meno non food, più e-commerce.
Con più prodotti bio, locali e etici. Noi li, avevamo pensati e realizzati – come l’e-commerce, nel 1999.
Ma la nuova frontiera è rapresentata dai prodotti salutari o salutistici, “senza” o free from (*) o veg, come si vede da questo prodotto della Coop Svizzera.
(*) nel 2016 : 2 miliardi di € di fatturato, rispetto a 1,3 miliardi dei prodotti biologici (fonte IRI). I prodotti senza glutine sono diventati una vera e propria moda.
Queste tendenze sono confermate nel non food e nella moda come si vede dagli # dell questa pubblicità (vedi presentazione o video) di una azienda di pellicce: su misura, riciclato, etico, sostenibile, locale… sono le parole “alla moda”.
Al di là dei prodotti le tendenze tecnologiche – nel food e nel non food – sono:
acquista on line, paga e ritira in negozio nello stesso giorno, buoni sconto digitali, prezzi, liste della spesa suggerite o suggerimenti di prodotti a mezzo del cellulare o di altri strumenti.
Inoltre la spesa avverrà sempre di più attraverso le casse automatizzate.
Questi cambiamenti tecnologici implicano meno cassiere: la Francia ha perso il 10% della forza lavoro negli ultimi 10 anni. Negli USA ci sono 3,4 milioni di cassiere, 350’000 persone potrebbero perdere il loro posto di lavoro.
Il leader di queste tendenze tecnologiche è Amazon che sta sperimentando una superette senza cassiere e voci di mercato danno Amazon come acquirente della famosa catena di prodotti biologici Whole Foods…
Se Amazon guarda fuori dal web, nel mondo reale, l’unico possibile approccio potrebbe essere – come dice Alain Caparros– AD del colosso tedesco Rewe (con il quale Esselunga ha avuto una joint venture tra il 1995 e il 1999)
che il supermercato diventi “il balsamo per il tuo spirito, un posto dove tu ritroverai il tuo macellaio, il tuo panettierie e i buoni odori della tua infanzia”
E io aggiungo che il supermercato dovrà farlo con empatia digitale:
ormai esistono due mondi, che a volte si confondono, quello reale e quello virtuale. E la distribuzione deve concentrarsi sul primo ma non può tralasciare il secondo.
Supponendo che tutte le catene di supermercati stiano investendo nell’e-commerce posso concludere citando, l’ideatore di Seeds and Chips, Marco Gualtieri:
“normalmente pensiamo che le start- up che operano nell’area dell’e-commerce siano le più sexy. Nella realtà le innovazioni più significative vengono dall’agricoltura, dalla filiera del cibo e dalla tracciabilità”
Agricoltura e Industria sono i veri leader dell’innovazione. La distribuzione segue ed è spesso in ritardo.
“ I distributori sono spesso troppo tradizionalisti : il mondo sta cambiando e i distributori dovranno cambiare anche loro se non vogliono sparire”
Giuseppe Caprotti


Ne hanno parlato:
Di nuovo Il Sole 24 Ore
Il Cittadino (MB), nella pagina di Albiate (vedi in fondo sotto)
Elisabetta Soglio sul Corriere della Sera

A questo link invece, al minuto 14:40, il TG4 ha mandato in onda un servizio su Seeds&Chips in cui si vede l’incontro tra il sottoscritto e Silvio Berlusconi.
Sotto una bella foto del presidente Barack Obama che ha parlato a Seeds and Chips.
Alla fine del suo intervento dove ha parlato di alimentazione, tecnologia, di cambiamento climatico e di migranti climatici, il presidente ha affermato: “we don’t have to burn the planet” (non dobbiamo bruciare il pianeta).
Pubblicato il 9 Maggio e aggiornato il 15 Maggio 2017.
Grazie a : Katarina Romè, Silvia Chinello, Alberto Brunelli, Riccardo Melloni e a Mariapaola Pedetta che mi ha ispirato per la chart sulle pellicce dejàmis



