Vi propongo qui alcuni spunti tratti anche da The Economist del 9 maggio 2020 sul cibo di fronte al Covid- 19:
Punto primo : i 4/5 degli 8 miliardi di bocche da sfamare nel mondo sono alimentati da beni importati, spesso da lontanissimo.
La dipendenza dell’italia, da altri paesi (in maggioranza europei) per il suo approvvigionamento di cibo è, come è già stato detto, molto alta .
Ed è visibile nella chart: “Cropping continents”.

The Economist, per molti versi, paragona la crisi attuale con quella del 2007- 2008 e fà presente che gli stocks di cereali sono doppi rispetto a quegli anni (chart “Brimming Barns”).

Le conseguenze del coronavirus potrebbero essere:
- maggior spreco di cibo nei campi (molti raccolti devono essere abbandonati per mancanza di manodopera in agricoltura (è già così, in Italia).
- maggior inflazione ( e possibili speculazioni sui prezzi. Idem come sopra)
- che il credito delle imprese scenda
- che i governi perdano la calma. Si calcola che nel 2007- 2008 33 paesi hanno bloccato le loro esportazioni causando incrementi, ad esempio, del prezzo del riso nell’ordine del 116%.
Ovviamente l’inflazione andrebbe a colpire le popolazioni più povere del pianeta. I rifugiati nel mondo sono 70,8 milioni ma il loro numero incrementerà sicuramente: negli anni 2007-2008 75 milioni persone, a causa della crisi,sono finite sotto alla soglia della povertà e ci sono state rivolte – causate dalla fame – in diversi stati, dal Messico al Bangladesh.
Come dice la FAO (The Wall Street Journal): “puoi avere una crisi del cibo con molto cibo disponibile, questa è la situazione in cui siamo”.
L’autorevole quotidiano evidenzia : “prezzi che salgono, cibo che marcisce”.
Trovate l’articolo, in inglese di The Economist qui : The world’s food system has so far weathered the challenge of covid-19.
La conferma arriva il 5 giugno : PARADOSSI DA COVID : calano i prezzi dei prodotti agricoli, cresce la fame
E il 7 luglio arriva la riconferma sul Financial Times Costo del cibo: il 60% della popolazione mondiale (*) ritene che sia salito con il Covid-19.
(*) Italia inclusa.
Leggi anche : Con il virus globale più disuguaglianze e COVID : i paesi poveri? Sempre più poveri. Il caso del tessile
e Africa : scontri con Jihadisti in salita del 31% da 12 mesi

Mentre il Corriere della Sera del 18 maggio, a proposito dell’ Africa, titola a pagina 25 :
“E un rischio : che riparta la migrazione verso l’Europa…”

E aggiunge alla fine dell’articolo : ” … Ma senza un esercito UE e una politica estera comune, e dunque senza capacità di entrare nella partita africana usando tutte le opzioni possibili, quelli di noi europei saranno sempre più vaniloqui da circolo del golf: tra attempati signori timorosi che l’incendio fuori dal recinto si spinga fino a rovinare il loro green”
Anche se qualche segnale positivo, da parte europea, si sta vedendo. Per capire meglio leggi in proposito: “L’idea a sorpresa del fisco comune” (di Federico Fubini, il 20 maggio 2020 (*), vedi anche sotto)
Prima stesura : 9 maggio 2020, ultimo aggiornamento del 27 Luglio 2020.
(*) dove si accenna anche ai Recovery bond, una prima assoluta in campo europeo.




