“Diciamoci la verità: nei prodotti della Gdo c’è poca responsabilità”

Devo dire con sincerità che le informazioni intrinseche nel prodotto sono poche, sia per i prodotti di marca, sia per i prodotti a marchio del distributore (Mdd) … da qualche parte si deve pur cominciare a fare chiarezza, se vogliamo davvero parlare di produzione sostenibile. E allora, perché non iniziare dalle materie prime? Perché non rendere tracciabile tutta la filiera? Perché non premiare le aziende che davvero lo fanno?

Amazon detiene una quota di mercato grocery online negli USA pari al 27,1%

Su un fatturato del mercato online di 75 miliardi di $. Si tratta di oltre 20,3 miliardi di $ (16,9 miliardi di €). Ovviamente si parla solo di food online poi c’è tutto il resto: pubblicità : 10,7% di 191, 1 miliardi di $ (il dato ci sembra sottostimato, ma tant’è). E-commerce non food 40,4% di 908,7 miliardi di $. Smart speakers 55% di 3,2 miliardi di $. Cloud computing 64,5% di 21,1 miliardi di $

Monoprix apre “il negozio più piccolo e più grande di Francia”

Il negozio è un Monoprix, appartenente al gruppo Casino. E’ grande 50 mq. ma può ricevere, dopo un ordine online, 28’000 articoli (in Esselunga ne gestivo 27’000, nei superstore). Contiene inoltre 400 referenze basiche, da superette (“de depannage”). Viene definito un Drive piéton (drive pedonale), “Cliquez et retirez” (click and collect).

Dark store e dark kitchen negli USA, in Francia, In Spagna. E in Italia?

Ci sono stati quelli italiani , con Esselunga (2001) ed Unes (2016), e quelli americani, con Whole Foods (Amazon), i dark store aperti durante la pandemia. Poi Whole Foods ne ha aperto uno a settembre 2020, a Brooklyn. Sopra vedete invece un dark store in un Monoprix (di Casino), a Parigi, aperto dal 2019. Ha le funzionalità di un magazzino ma l’organizzazione di un negozio, chiuso però al pubblico. E’ aperto dal 2019 e lavora solo per Amazon.