Lo zio Guido ad Albiate a metà degli anni ’90
Nel 1956, Guido Caprotti , con l’ aiuto dell’amico Marco Brunelli, era riuscito a battere nel tempo i fratelli Brustio, proprietari de La Rinascente, e a far sì che la famiglia Caprotti, con Marco Brunelli, la famiglia Crespi e altri azionisti di minoranza italiani, si alleasse con Nelson Rockefeller che intendeva fondare una catena di supermercati in Italia.
Nel 1957 la “Esselunga”, come la intendiamo oggi, non esisteva ancora: la società si chiamava Supermarkets Italiani ed era stata fondata il 13 aprile dello stesso anno con un capitale sociale di 1 milione di lire sottoscritto al 51% dalla Ibec (Nelson Rockefeller), al 18% dai fratelli Bernardo e Guido Caprotti, al 16,5% da Mario e Vittorio Crespi (Corriere della Sera), al 10,3% da Marco Brunelli, al 3% dalla principessa Laetitia Boncompagni e all’1,2% da Franco Bertolini, consigliere finanziario dei Crespi.
Fonte: “Comprare all’americana. Le origini della grande distribuzione italiana 1945- 1971” di Emanuela Scarpellini.
Ed. Il Mulino 2001
Il quadro sulla fondazione di Esselunga può essere completato leggendo
Albiate, i Caprotti e la fondazione di Esselunga
Esselunga: dal 1957 agli anni 90 nei ricordi del figlio di un droghiere
La nascita dei prodotti a marchio privato in Italia

Nel 1961 Guido aveva fondato la GS (Generale Supermercati) con Marco Brunelli.
Il primo supermercato portava l’insegna “Romana Supermarkets”.
Nel 1966 la società veniva ceduta alla SME.
Oggi i supermercati GS fanno parte del gruppo francese Carrefour.
Guido Caprotti è stato poi amministratore delegato della Manifattura Caprotti.
Del suo amico Marco Brunelli (sopra , con Letizia Moratti) si dice che:
E’ uno dei pionieri della grande distribuzione italiana, Marco Brunelli. Alla fine degli anni ’50 ha fondato la Esselunga con Nelson Rockefeller e Bernardino Caprotti e poi ne è uscito per lanciare prima GS e quindi nel 1974 Finiper, quella che sarebbe stata la sua holding nella grande distribuzione e nell’immobiliare. In quello stesso 1974 tocca a Finiper aprire il primo ipermercato italiano mentre dieci anni dopo, nel 1984, sarà la volta del primo centro commerciale del Bel Paese. Ma non basta. Oggi Finiper ha circa 2,7 miliardi di ricavi grazie a 26 ipermercati a marchio “Iper la grande I” e a oltre 170 supermercati con le insegne Unes e U! Insomma, si tratta di un protagonista con le carte in regola per lanciare il più robusto programma di assunzioni della Milano di questi ultimi anni.
Affari e Finanza Giorgio Lonardi, 25 gennaio 2016
Condividi questo articolo sui Social Network


