Prima stesura: 23 febbraio 2015, ultimo aggiornamento del 13 dicembre 2015
I biologico in Francia continua a crescere del 10% (2014 su 2013) e vale ormai
5 miliardi di € al consumo:
nella GD, nei negozi tradizionali e nella ristorazione.
Due le novità poco confortanti per il mercato del bio in Francia:
1) le superfici in conversione al biologico stanno scendendo , da 130’000 a 100’000 ettari.
Il mercato non riesce a coprire i consumi interni né di cereali né di uova ma non ci sono agricoltori disponibili alla riconversione e alla coltivazione di prodotti bio.
2) il presidente Francois Hollande, aprendo il Salone dell’Agricoltura, appuntamento annuale molto importante per gli agricoltori, le aziende dell’agri- business, come Monsanto e Syngenta, e gli operatori della GD francesi, ha dato la disponibilità del governo nella ricerca nelle biotecnologie (ogm).
P.S.: dall’anno scorso, sugli ogm, ogni Stato europeo può fare a sé,
vedi anche in proposito:
Gli ogm, la GD e l’ufficio stampa di Esselunga
Monsanto licenzierà 2600 persone
Queste ombre sembrano riguardare solo la Francia ( e potrebbero favorire le nostre esportazioni..), infatti a livello mondiale:
“Volano i consumi “bio”, fatturato globale a 63 miliardi
Lo scorso anno le vendite al dettaglio in Italia hanno toccato i 2,6 miliardi di euro, l’8 per cento in più rispetto al 2013 (fonte: Federbio). La parte del leone l’hanno fatta i discount (+25,8 per cento), seguiti da ipermercati (+11,5 per cento) e supermercati (+9,9 per cento).
63 miliardi di euro di vendite nel mondo, di cui 27,2 miliardi in Europa. 43,1 milioni di ettari coltivati, l’1 per cento della superficie agricola utilizzata, il 5,7 per cento in Europa (fonte: Biofach). E’ boom per il biologico: lo scorso anno le vendite al dettaglio in Italia hanno toccato i 2,6 miliardi di euro, l’8 per cento in più rispetto al 2013 (fonte: Federbio). La parte del leone l’hanno fatta i discount (+25,8 per cento), seguiti da ipermercati (+11,5 per cento) e supermercati (+9,9 per cento). Buono l’andamento registrato dai negozio bio (+7,6 per cento) e dalla vendita diretta o gruppi di acquisto (+7,5 per cento). Crisi per i negozi tradizionali (-18 per cento) e per altre strutture di vendita a libero servizio (-1,5 per cento) (fonte: AssoBio).
In crescita, sia a volume sia a valore, tutte le categorie di prodotto, tra cui spiccano il baby food (+20 per cento), la passata e la polpa di pomodoro, i biscotti (+14 per cento). L’export ha fatto registrare un valore superiore al miliardo di euro.
Da dodici anni , a parte il 2004, anno in cui i consumi diminuirono del 4 per cento…
Sulle “discese e le risalite” del bio v.: Esselunga,ovverosia “l’avventura del biologico” 2
il biologico piace sempre di più un po’ in tutta Europa;
ma i numeri sono da record anche in Cina, in Australia e negli Usa (dove – nota del sottoscritto – l’avanzata del bio minaccia anche settori molto ricchi, come i prodotti dietetici e gli integratori alimentari)
Un successo legato al numero di prodotti e all’assortimento presenti nella grande distribuzione, alle private label bio offerte anche dai discount, alle nuove linee di prodotto.
Con una superficie coltivata di 1,3 milioni di ettari, 52.383 addetti e consumi di ortofrutta – fresca e trasformata – , pane, riso e sostituti del pane in crescita, l’Italia si conferma ai vertici in Europa.
La Repubblica AF, 11 marzo 2015
In buona sostanza l’Italia è “ai vertici in Europa” per la coltivazione del bio ma ne consuma quasi la metà della Francia (2,6 miliardi di € contro i 5 miliardi della Francia)…
E il settore degli alimenti bio, nella GD, continua a crescere, anche nel 2015, con un + 16%
mentre si afferma visibilmente anche nella ristorazione.
Dopo Alce Nero e Naturasì anche la Rigoni di Asiago (marmellate bio principalmente) stà testando dei punti di ristorazione
Gli ultimi dati sul biologico sono impressionanti e confermano come la GD si sia lasciata sfuggire un’occasione molto importante, lasciando crescere i negozi specializzati , che con i tradizionali hanno un fatturato superiore alla distribuzione “moderna”:
761 milioni di € + 191 dei negozi tradizionali =
952 milioni di €, contro gli 855 milioni di € nella GD .
Il Sole 24 Ore del 9 settembre 2015
Se si aggiungono le farmacie si arriva ad un totale del mercato bio in Italia pari a 1’930 milioni di € (*) sui quali la GD incide solo per il 44% , mentre nel food – non biologico, convenzionale – la sua quota ha ormai superato da tempo il 72%
(*) escludendo i canali Food Service e “altri canali”, che pesano 530 milioni di €
Era già così a gennaio 2013, vedi il grafico di Federdistribuzione su dati Nielsen e Istat.
Per dare un’ulteriore idea dei ritardi della GD italiana basta guardare questa chart – da Esselunga bio, l’avventura del biologico 2 – di Esselunga del 2004 :
i prodotti biologici in Esselunga, nel 2003, fatturavano 103 milioni di € (200 miliardi di lire) , pari al 12% degli 855 milioni che la GD fattura oggi nel bio (v. supra).
E Esselunga, ancora oggi, ha una quota di mercato inferiore al 12% delle vendite totali della GD italiana:
secondo il Corriere della Sera del 27 ottobre 2015 la sua quota si attesta all’8,8%
“Fino a poco tempo fà erano tutti concentrati sull’apertura di nuovi punti di vendita , oggi il focus delle aziende distributive è come trasformare la propria offerta in qualcosa che le connoti in maniera più forte agli occhi del consumatore”.
Romolo De Camillis, responsabile area retail Nielsen, Corriere della Sera del 27 ottobre 2015
Forse bisognava pensarci meglio 11 anni fà, come ha fatto Naturasì:
EcornaturaSì, la holding di riferimento dei negozi bio Naturasì, dovrebbe chiudere l’anno a 300 mio. (+8,3% rispetto al 2014 – CorrierEconomia del 12 ottobre 2015)
Sotto gli interni del nuovo Naturasì di Carate.
Sul bio vedi anche :
Le immense dimensioni del mercato biologico degli USA.
USA: le nuove tendenze del cibo
Esselunga bio, ovverosia l’avventura del biologico.
Esselunga bio, l’avventura del biologico 2
Barilla testa in Francia la pasta bio
Per i problemi legati all’agricoltura e all’allevamento v.:
Allevamento intensivo, biodiversità e agricoltura
La primavera senza rondini e i costi dei perturbatori endocrini
Sulle opportunità non colte dalla GD italiana v.:
Come Coop (Italia) potrebbe diventare un leader coerente con i suoi valori
Esselunga rilancia il biologico?
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