«Il vino vero è alcolico, ma i dealcolati sono un business»

«I numeri dicono che il 70% circa della popolazione mondiale non acquista bevande alcoliche, ma potrebbe consumare prodotti derivati dal vigneto. Quello del vino senza alcol è quindi un business dalle potenzialità enormi. Cosa vogliamo fare: provare ad avere un ruolo da protagonisti, oppure restare spettatori mentre qualche multinazionale del beverage se ne impossesserà?»

Proposta Ue per abbassare il grado alcolico: sì all’acqua nel vino

Finora infatti le bevande dealcolate erano considerate come una categoria a parte che in nessun caso potevano essere confuse col vino. Nel documento Ue invece si parla dell’ipotesi di ridurre l’alcol come di quella di aggiungere acqua come di una “pratica enologica”. Ovvero una tecnologia che una volta approvata diventa utilizzabile su tutto il territorio Ue bypassando i limiti previsti dai disciplinari di produzione che invece hanno sempre svolto la funzione di frenare derive qualitative

USA : forti tensioni tra distributori e fornitori per multe su merce mancante

Che il Covid avrebbe portato forti peggioramenti nel mondo del cibo e della distribuzione lo diciamo (con Mario Gasbarrino ) da almeno un anno. Ciò si evince ora nei rapporti di filiera negli Stati Uniti dove alcune catene, Walmart in testa, stanno multando i fornitori perchè molti non stanno consegnando. I distributori applicano multe del 3% sugli articoli mancanti, negli ordini non completi.

Vi chiedo di firmare una petizione per le api, che dobbiamo ringraziare per il caffè che abbiamo bevuto stamattina

Oggi la moria delle api ha innescato un movimento popolare. Un’iniziativa dei cittadini per “salvare le api e i contadini”, che chiede l’eliminazione al 2035 dei pesticidi sintetici, il ripristino della biodiversità e misure di sostegno agli agricoltori per favorire la transizione, ha già raccolto quasi mezzo milione di firme. Se si arriva a un milione, la Commissione europea sarà costretta a prendere una posizione.

Campagna del pomodoro : dall’inchiesta su Petti in Toscana al caporalato in Puglia

Lunedì scorso i carabinieri avevano sequestrato 4.477 tonnellate di conserva di pomodoro nel deposito Italian Food del gruppo Petti. L’accusa è quella di frode… Secondo l’accusa, la produzione e commercializzazione fraudolenta di conserve falsamente etichettate sarebbe stata «sistematica», e non una tantum. E chi dovrebbe vegliare sull’origine del pomodoro lo sta facendo? Ma si parla anche di remunerazione del pomodoro e di caporalato in Puglia

“Diciamoci la verità: nei prodotti della Gdo c’è poca responsabilità”

Devo dire con sincerità che le informazioni intrinseche nel prodotto sono poche, sia per i prodotti di marca, sia per i prodotti a marchio del distributore (Mdd) … da qualche parte si deve pur cominciare a fare chiarezza, se vogliamo davvero parlare di produzione sostenibile. E allora, perché non iniziare dalle materie prime? Perché non rendere tracciabile tutta la filiera? Perché non premiare le aziende che davvero lo fanno?

Amazon detiene una quota di mercato grocery online negli USA pari al 27,1%

Su un fatturato del mercato online di 75 miliardi di $. Si tratta di oltre 20,3 miliardi di $ (16,9 miliardi di €). Ovviamente si parla solo di food online poi c’è tutto il resto: pubblicità : 10,7% di 191, 1 miliardi di $ (il dato ci sembra sottostimato, ma tant’è). E-commerce non food 40,4% di 908,7 miliardi di $. Smart speakers 55% di 3,2 miliardi di $. Cloud computing 64,5% di 21,1 miliardi di $